Roma

Incidenti d’auto, lunedì e venerdì i giorni neri

A Roma ci sono stati circa 337mila incidenti auto nel 2008. Causa l’alta velocità, ma anche pezzi di ricambio difettosi comprati su mercati paralleli. Lo rivela l’indagine della nuova società Auto Presto&Bene del Gruppo Fondiaria Sai, seconda compagnia leader nell’assicurazione auto in Italia con una raccolta premi del 23 per cento di quota di mercato. La ricerca di Auto Presto&Bene, basata su dati Ania, evidenzia che a Roma, su un parco circolante di circa tre milioni e mezzo di veicoli, sono stati circa 337mila gli incidenti automobilistici nel 2008, l’11,18 per cento dei sinistri nel nostro Paese, che vede oltre 3 milioni di episodi in un anno.
Nella capitale i giorni della settimana con più incidenti stradali risultano essere il venerdì e il lunedì, con circa 362 incidenti medi giornalieri, che rappresentano nell’insieme il 33 per cento del totale di quelli settimanali (2.197). Le ore in cui si verificano la maggior parte dei sinistri si concentrano nella seconda mattinata, tra le 10 e le 12, e nel pomeriggio tra le 17 e le 18. In Italia, gli incidenti con conseguenze gravi hanno provocato, nel 2007, 5.131 vittime e 325.850 feriti. La capitale detiene fra tutte le città italiane il primato del maggior numero di vittime della strada. Il doppio di Milano.
Il 90 per cento dei sinistri, rileva Auto Presto&Bene, è causato da alta velocità e disattenzione. Alcool e droghe sono diretti responsabili del 30 per cento dei casi. Ma a provocare gli incidenti, avverte l’associazione, sono anche i pezzi di ricambio «non originali e montati non a regola d’arte che aumentano la possibilità di subire un trauma grave». Da stime di Auto Presto&Bene, infatti, emerge che in Italia e a Roma un significativo numero di incidenti stradali è causato da riparazioni eseguite con poca professionalità o dall’uso di ricambi non originali. È significativo che solo un terzo dei ricambi utilizzati sono originali e solo un altro terzo «compatibili». Il restante delle riparazioni è, invece, effettuato con pezzi che provengono da circuiti di costruzione non riconosciuti dalle case automobilistiche e, quindi, potenzialmente pericolosi per la sicurezza stradale. Significativa anche un’indagine di marketing del mensile Quattroruote (giugno 2008), avverte l’associazione: «Un parafango comprato sul mercato cinese risulta essere potenzialmente meno sicuro di un originale in quanto presenta qualche difetto: lo strato protettivo è più sottile e il pezzo non si integra bene con la carrozzeria perché i fori di fissaggio non combaciano». Altro caso, «un faro comprato sullo stesso mercato risulta privo di alcuni elementi che devono essere comprati a parte.

Inoltre, ai test di laboratorio, il fascio luminoso è risultato meno efficace».

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