Politica

Incubo stupri a Milano: magrebini accusati da due turiste

Emiliano Farina

da Roma

«Non è tanto una questione giuridica o politica ma un fatto culturale». Per Andrea Ronchi, deputato e portavoce di Alleanza nazionale, con l’apertura di un fascicolo della procura di Roma per «istigazione all’odio razziale» dopo che l’Ucoii (l’Unione delle comunità islamiche italiane) aveva fatto pubblicare un’inserzione a pagamento in cui metteva sullo stesso piano le stragi naziste con quelle israeliane, bisogna andare «oltre i tribunali e i palazzi della politica». E impegnarsi sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione. Ma, soprattutto, «rafforzare il dialogo con l’islam moderato».
Come giudica l’apertura dell’inchiesta da parte della procura?
«Ne prendo atto senza fare alcun commento. La cosa assurda e che oggi, in un momento così delicato in cui stiamo provando a rafforzare il dialogo con i moderati dell’islam, ci troviamo di fronte a un certo ambiente che spalleggia l’integralismo».
Si spieghi meglio.
«Sono molto preoccupato dal collateralismo culturale che c’è tra la sinistra radicale e le organizzazioni come Hezbollah. Certi atteggiamenti portano all’odio razziale nei confronti di Israele cui viene negato il fatto di essere uno Stato e quindi il diritto all’autodifesa».
E dunque cosa propone?
«Alzare il livello di dialogo con l’islam moderato e fare delle scelte chiare e forti per quanto riguarda gli integralisti. C’è bisogno di chiarezza culturale sulla nostra società e fare il vuoto intorno a chi vuole vivere in Italia senza avere la minima intenzione di integrarsi. I fatti di cronaca parlano chiaro».
Quindi chiederà l’esclusione dell’Ucoii dalla Consulta islamica?
«No, non sono per l’esclusione perché l’Ucoii si è autoescluso con un gesto che dimostra di non voler appartenere alla nostra comunità. Basti pensare che non ha voluto aderire alla Carta dei valori».
È possibile che l’Ucoii non sapesse fino in fondo cosa stava facendo?
«Una pagina pubblicitaria, oltre che pagata, è voluta, progettata, riscritta e confermata. Con certe azioni rischiamo di far nascere in Italia l’antisemitismo del Duemila».
Missioni internazionali e immigrazione: come giudica il lavoro dei ministri D’Alema e Amato?
«Sono tra i pochi cavalli di razza della sinistra. Ma hanno fatto alcuni errori riparabili: D’Alema sul viaggio in Libano e Amato sui tentennamenti sulla Bossi-Fini. Però non dimentichiamo che si devono confrontare con la sinistra estrema».
Cos’è l’integrazione per An?
«È l’accettazione della nostra lingua, delle nostre usanze e della nostra cultura: tutto questo non si può fare in cinque anni».
Lunedì il ministro Amato convoca la Consulta per l’islam italiano dopo aver condannato apertamente l’Ucoii.

Cosa si aspetta?
«Niente di particolare, mi auguro che ci sia un atteggiamento consequenziale a ciò che è stato detto».

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