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India, il caso dei due marò Il ministro Terzi: "Così si smonta lotta alla pirateria"

Martedì il ministro volerà in India.  Nello sguardo fiero dei due marò la dignità del Paese. Il rapporto partito dalla nave: leggi il documento

India, il caso dei due marò Il ministro Terzi: "Così si smonta lotta alla pirateria"

"Venite a denunciare i pirati". Con questo messaggio, subdolo, è scattata la trappola che ha fatto attraccare la petroliera italiana (Enrica Lexie) al porto di  Kochi, in India, cui ha fatto seguito l'arresto dei due militari italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusdati di aver ucciso due pescatori indiani. "Abbiamo fermato un peschereccio con delle armi a bordo, potrebbe trattarsi dei pirati che vi hanno attaccato. Se vi avvicinate fate la denuncia e procederemo per atti di pirateria". Questa la seconda parte del messaggio-tranello utilizzato per incastrare gli italiani. Sì, incastrare. Perché visto che la nave si trovava in acque internazionali, al momento dell'incidente, la giurisdizione è italiana.

Ora la situazione si complica: al fermo di polizia fino al 23 febbraio, i due marò italiani dovranno rimanere per altri 11 giorni a disposizione dell’autorità giudiziaria. Oggi i fucilieri del San Marco compariranno di nuovo davanti al magistrato. Cruciali le prossime ore perché il giudice deve pronunciarsi sull’ammissione in fase istruttoria di quella che, da parte italiana, si considera la prova regina: la registrazione satellitare della posizione della nave. Solo da essa, infatti, si evince che la petroliera si trovava a oltre 33 miglia dalla costa e, quindi, in acque internazionali. Il particolare fa la differenza perché, se dimostrato, la competenza passerebbe alla giurisdizione italiana.

"Serve perquisizione della nave"

L’arma usata dai due fucilieri della Marina sono ancora sulla nave: lo ha detto la polizia indiana che adesso attende un mandato di perquisizione perché vuole setacciare la petroliera. Il commissario di polizia a Kochi, M.R. Ajith Kumar, ha detto che "l’arma usata per sparare è stata messa in un luogo chiuso a chiave dalle autorità della nave stessa. Un mandato di perquisizione aiuterà gli inquirenti a salire a bordo con i due accusati e anche a prendere possesso delle armi".

Il sottosegretario vola in India

Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha incaricato il sottosegretario De Mistura, che parte oggi per l’India, di continuare l’azione sin qui condotta dalla delegazione di esperti dei ministeri di Esteri, Difesa e Giustizia, con contatti ai più alti livelli sia con le Autorità statali a Kochi, sia con quelle federali a New Delhi, dove Terzi si recherà  martedì prossimo. La Farnesina, intanto, ribadisce che l'India ha messo in atto "azioni unilaterali". Domani alle 14 Terzi riferirà davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato: lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

Terzi: si smonta lotta alla pirateria

Con l’episodio che coinvolge i militari italiani accusati di omicidio in India il rischio è di "vedere smontato drammaticamente tutto l’impegno internazionale multilaterale di contrasto alla pirateria".

Latorre chiama casa: "Sono tranquillo"

"Sono tranquillo perché ho fatto il mio dovere e basta". Massimiliano Latorre ieri sera è riuscito a mettersi in contatto con la famiglia che è a Taranto. Poche parole, un breve saluto per rassicurare i parenti. "L’ho sentito tranquillo, non mi è parso agitato o nervoso - ha detto all'agenzia Tmnews il nipote del fuciliere, Christian D’Addario -, nonostante la telefonata sia avvenuta dopo l’interrogatorio. Anche se mi ha spiegato che la situazione non è facile, probabilmente a causa dell’ondata di proteste che si è scatenata dopo la vicenda".

Vedova pescatore chiede risarcimento all'Italia

Dora Valentine, la vedova di Gelastine, uno dei due pescatori indiani uccisi, insieme ai figli ha presentato una petizione all’Alta Corte di Kerala per chiedere un indennizzo di 10 milioni di rupie, pari a 153 mila euro.

Nell’istanza la donna domanda che la petroliera italiana sia tenuta sotto sequestro come garanzia per il pagamento.

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