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Influenza A, vaccino in gravidanza e ai bambini

Il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso all’unanimità parere favorevole a tutte e tre le richieste avanzate dal Ministero della Salute per vaccinare contro l’influenza A le donne in gravidanza nel secondo o terzo trimestre, i bambini e i ragazzi dai 6 mesi a 17 anni

Influenza A, vaccino in gravidanza e ai bambini

Roma - Il Consiglio Superiore di Sanità (Css), secondo quanto apprende l’Ansa, ha espresso all’unanimità parere favorevole a tutte e tre le richieste avanzate dal Ministero della Salute in merito alla possibilità di vaccinare contro l’influenza A le donne in gravidanza nel secondo o terzo trimestre, i bambini e i ragazzi dai 6 mesi a 17 anni e sull’ipotesi di una eventuale co-vaccinazione con il vaccino dell’influenza stagionale. Il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità, arrivato all’unanimità dopo tre ore circa di riunione, sbroglia tre dei principali nodì legati al piano vaccinale antipandemico e sarà sottoposto domani nel corso del tradizionale incontro sull’unità di crisi al ministero della Salute, al quale spetterà poi l’ultima decisione in merito alla scelta di vaccinare le donne incinte del secondo o terzo trimestre e i bambini dai 6 mesi ai 17 anni e sull’ipotesi della coovaccinazione, ovvero la somministrazione in contemporanea del vaccino antipandemico e di quello contro l’influenza stagionale. Ed è molto probabile, a questo punto, come aveva già in precedenza annunciato il vice ministro della Salute Ferruccio Fazio, che il ministero emanerà una successiva ordinanza, più dettagliata, in riferimento a queste specifiche categorie, che prenderà atto delle decisioni del Consiglio superiore.

Roma, quarantenne in prognosi riservata
"È in prognosi riservata un uomo di 42 anni affetto da nuova influenza" e ricoverato "da una settimana" all’ospedale San Camillo di Roma, dopo esser stato per alcuni giorni assistito in un altra struttura romana.

Il paziente "è malato di leucemia" e la immunodepressione dovuta alla malattia del sangue di cui è affetto, spiega all’Ankronos salute il direttore generale del nosocomio capitolino Luigi Macchitella, "ha potenziato, naturalmente, le conseguenze del virus sul suo organismo".

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