Politica

Inglesi, vi stanno disinformando

È fuori discussione che l'Inghilterra sia stata la culla della democrazia moderna e chi scrive ha avuto il privilegio di conoscerla agli inizi dei lontani anni cinquanta del secolo scorso, quando a Londra era quasi impossibile trovare un ristorante in cui si potessero mangiare gli spaghetti, per non parlare del «caffè ristretto». Arrivato in Inghilterra venni accolto con una tale carica di simpatia da dimenticare le difficoltà di una lingua che conoscevo da autodidatta. Il capo del gruppo di ricerca nel quale ebbi il privilegio di entrare era una figura mitica della Fisica: il Professore Patrick M.S. Blackett, Grande Ammiraglio della Marina Britannica, Premio Nobel e Lord. Aveva scoperto negli anni trenta, con il nostro Beppo Occhialini (uno dei padri fondatori della fisica italiana del dopoguerra), la produzione nei raggi cosmici di antielettroni ed elettroni prevista dall'equazione di Dirac. Scoperta destinata ad aprire le frontiere della realtà detta virtuale in quanto nessuno strumento riuscirà mai a osservarla, ma che produce effetti misurabili con rigore galileiano. Blackett era amico di Bertrand Russell al quale volle presentarmi per discutere di Galileo Galilei. Nelle sue parole di presentazione c'era tutta la simpatia e la stima per l'Italia. Grazie a Blackett entrai nel cuore della Fisica moderna. La scoperta dell'antimateria nucleare, mi portò a conoscere un altra figura mitica, l'autore della famosa equazione prima citata, Paul Dirac, che ci aprì gli occhi sulla esistenza di antiparticelle, antimateria, antistelle e antigalassie. Insomma oltre al mondo deve esistere un antimondo. Quando Dirac mi invitò a casa sua per festeggiare la scoperta dell'antimateria nucleare, la Signora Dirac (ungherese), sapendo che ero siciliano, preparò come dolce l'equivalente ungherese della «cassata siciliana».
Può una Nazione che vanta un altissimo numero di scienziati, tutti amanti dell'Italia, avere della nostra Patria un'idea tanto negativa come sembra emergere da una parte della stampa inglese? Si potrebbe pensare a un affettuoso interesse per evitare che in Italia si instauri una dittatura. Il governo è però retto da una persona democraticamente eletta. La popolarità di Silvio Berlusconi è sotto gli occhi di tutti. Il motivo è nei risultati che il governo da lui guidato riesce ad ottenere, nonostante le enormi difficoltà in cui è costretto a operare. Difficoltà legate al fatto che i cinquant'anni di guerra fredda - con la celata alleanza tra governo (Dc e alleati) e opposizione (Pci) - hanno prodotto in Italia un sistema in cui chi vince le elezioni ha enormi difficoltà a governare.
Quando si scriverà la Storia di questo angolo d'Europa verrà fuori che senza l'ingresso in politica di Berlusconi ben cinque anni dopo il crollo del Muro di Berlino si sarebbe realizzato un fatto senza precedenti. A reggere le sorti del nostro Paese sarebbero state chiamate quelle stesse forze condannate e perdenti nella storia del mondo i cui ideali hanno portato al Muro di Berlino, che ha due componenti, una politica e una culturale. Quella politica ha dovuto scontrarsi con Berlusconi, quella culturale con nessuno in quanto durante il mezzo secolo di Guerra Fredda il potere culturale in Italia è stato totalmente dominato dalla sinistra. Ecco come mai se sei di sinistra non hai bisogno né di invenzioni né di scoperte per essere classificato tra gli scienziati: la componente culturale del Muro di Berlino è rimasta intatta. Gli attacchi a Berlusconi trovano infatti ancora oggi subito appoggio e condivisione in quella cultura dominante aggrappata al Muro di Berlino.
Non è necessario essere politologi per capire che in Italia non c'è alcuna dittatura. Le elezioni sono libere. Non ci sono persone che vengono picchiate, manganellate, incarcerate per le loro idee. Eppure c'è qualcosa di grave nelle informazioni che vanno dall'Italia all'estero. La saggezza popolare, che nel corso della lunga Guerra Fredda non ha mai dato il potere al Pci esiste ancora e lo dimostrano i risultati elettorali che nel 1994 hanno dato la vittoria a Berlusconi; poi c'è stato il ribaltone e il potere è andato alla sinistra. Nel 2001 ha vinto le elezioni Berlusconi che è rimasto fino al 2006, anno in cui le elezioni le ha vinte Prodi che, per liti interne alla sinistra, fu costretto a lasciare nel 2008; le elezioni hanno riportato Berlusconi al governo.
Non avrei mai pensato che nella culla della democrazia potessero essere diffuse notizie che non hanno alcun legame con la verità. Questa disinformazione reca gravissimi danni all'immagine dell'Italia nel mondo. Quando Berlusconi è stato sconfitto, si è seduto sui banchi dell'opposizione e ha fatto politica. Non ha demonizzato i suoi avversari. È rimasto nel gioco della democrazia: chi vince governa, chi perde torna a casa. E sarà così anche alle prossime elezioni. Chi non accetta la scelta della maggioranza degli italiani, sono quelli rimasti aggrappati al Muro di Berlino. È lì che percepisco un sentimento anti-democratico. È la logica di chi dice: Berlusconi non può governare perché indegno, quasi fosse il simbolo di un male metafisico. Berlusconi il nemico, Berlusconi da odiare, Berlusconi da delegittimare e abbattere con ogni mezzo. Berlusconi, il tiranno.
Chi evoca la dittatura in tempi di democrazia offende i martiri di tutti i totalitarismi: quelli di Hitler e di Pol Pot, di Stalin e della Spagna di Franco, di Tito, del fascismo, del Portogallo di Salazar, i desaparecidos argentini, gli studenti cinesi, i vietnamiti e i coreani del nord, le vittime cilene e di tutte le teocrazie islamiche o non islamiche, i martiri di Cuba e di quei Paesi del Sudamerica, dell'Asia e dell'Africa dove la libertà è morta. Alcuni fra questi erano poeti, commediografi, romanzieri. E hanno narrato e raccontato, con l'ombra della morte alle spalle, la tragica realtà delle dittature. Non avevano giornalisti ad ascoltarli, ma giustizieri. È troppo facile, e terribilmente vile, fare gli antifascisti senza fascismo.
Cari amici invitate i vostri lettori a venire in Italia per constatare se c'è democrazia o dittatura. Negli ultimi quindici anni sono venuti in Italia decine di migliaia di scienziati da tutto il mondo per partecipare alle attività del Centro di Cultura scientifica Ettore Majorana a Erice, che appartiene anche a voi inglesi essendo nato grazie a Blackett e a un grande amico e collega inglese, John S. Bell, autore del famoso Teorema della Disuguaglianza, che porta il suo nome. Invitate i vostri lettori a verificare queste verità; invitateli a visitare in Abruzzo un gioiello della scienza di frontiera: il più grande e potente laboratorio sotterraneo del mondo, dove il sole non sorge né tramonta. Brilla sempre, giorno e notte, di neutrini. Berlusconi è accusato di infischiarsene di scienza e cultura. I fatti dicono che non è così. Berlusconi ha scelto, come suo braccio destro, una persona da tempo impegnata nella cultura moderna, Gianni Letta, che ha al suo attivo il coraggio di avere creato in Italia una pagina scientifica su un quotidiano di cui era il direttore; il successo dell'iniziativa ha portato i giornali di massima diffusione ad aprire le loro porte alla cultura scientifica. Per i Beni Culturali Berlusconi ha scelto Sandro Bondi che ha dato priorità alla grande alleanza tra cultura scientifica e cultura umanistica. Il suo compito è di straordinaria difficoltà dovendo incominciare ad abbattere l'ancora quasi intoccabile Muro di Berlino «culturale». Per l'Università e la Scienza, Berlusconi ha scelto una giovane ragazza che ha avuto il coraggio di partire con una Riforma contro la quale si sono scatenati gli attacchi della cultura aggrappata al Muro di Berlino. Pochi mesi fa un gioiello della fisica mondiale, il Cern di Ginevra, ha corso il rischio di perdere il sostegno di qualche Nazione. Il governo italiano - grazie a Berlusconi e a Frattini - si è subito mosso per evitare l'inizio di una fase negativa nel più grande laboratorio di fisica subnucleare delle alte energie esistente al mondo. Una delle nostre bandiere è la Scienza senza segreti e senza frontiere. Berlusconi ha proposto Erice per gli incontri di pace tra Palestinesi e Israeliani.

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*Emeritus Professor of Advanced Physics, University of Bologna, Italy

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