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Innovazione energetica Italia avanti grazie a CESI

Le reti elettriche, oltre che stabili, saranno sempre più intelligenti. Lo sviluppo di nuovi sistemi

Innovazione energetica Italia avanti grazie a CESI

La rivoluzione industriale 4.0 avanza nel mondo a ritmo serrato, per l'introduzione sempre più diffusa delle tecnologie intelligenti, nei processi di produzione. A ritmi altrettanto sostenuti sta avanzando quella nel settore elettrico, guidata dal crescente utilizzo delle fonti rinnovabili e dall'impiego delle tecnologie digitali. In questa rivoluzione parallela, la mobilità elettrica avrà un peso, sempre più rilevante.

Il nostro Paese, in particolare, ne è fortemente interessato e lo sarà sempre di più nel prossimo futuro. Nel 2025, infatti, saranno circa 3,5 milioni i veicoli ibridi ed elettrici circolanti in Italia. Lo ha sottolineato il rapporto «Mobilità Sostenibile: soluzioni energetiche, tecnologie e opportunità di business», presentato nelle scorse settimane, a Milano, realizzato dal Gruppo Energia di Assolombarda insieme a CESI, il Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano presente in più di 40 Paesi nel mondo - leader globale nel campo dell'ingegneria, del testing e della consulenza per il settore elettrico e dell'ingegneria civile e ambientale.

«In Italia - afferma Matteo Codazzi, amministratore delegato di CESI - il settore dei trasporti contribuisce per più di un quarto alle emissioni climalteranti. Per rendere più salubri le nostre città è fondamentale, pertanto, una transizione verso una mobilità più sostenibile. Il nostro studio indica che la via della completa elettrificazione è un processo pressoché inarrestabile che, nel medio-lungo periodo, garantirà una drastica diminuzione delle emissioni globali di CO2, dell'inquinamento acustico e delle emissioni locali».

Per sostenere questa evoluzione, però, è necessario che le reti elettriche, soprattutto a livello locale, siano sempre più capaci di mantenere la propria stabilità, a fronte di un possibile sovraccarico, dovuto al crescente numero di veicoli elettrici. Sono già pronte, quindi, nuove tecnologie di ricarica, sempre più sofisticate.

«Attraverso lo smart charging (ricarica intelligente) la ricarica avviene in maniera controllata, per non gravare sulla rete negli orari di picco della domanda spiega Codazzi - mentre con il Vehicle-to-Grid, le auto elettriche, invertendo il flusso energetico delle proprie batterie, contribuiranno alla stabilità della rete. In questi giorni in CESI stiamo testando queste nuove colonnine di ricarica bidirezionali per garantirne la perfetta integrabilità nel sistema elettrico».

Le reti elettriche, oltre che stabili, saranno sempre più intelligenti. Nei prossimi anni, infatti, insieme all'auto elettrica, vedremo il diffondersi di tecnologie come l'Internet delle cose. Nel 2020, si stima che saranno 25 miliardi gli oggetti di uso quotidiano contemporaneamente connessi alla rete elettrica e al web. E l'Italia ha competenze molto avanzate nella digitalizzazione della rete. Il contatore intelligente Enel, un'eccellenza a livello mondiale, ne è un esempio. «Dialoga», in tempo reale, con le aziende distributrici di energia e con l'utente finale, favorendo la personalizzazione e l'ottimizzazione del consumo di energia.

«CESI è impegnato, fin dall'esordio di questa tecnologia, nello studio e nella realizzazione dei contatori intelligenti - aggiunge l'ad Codazzi - con grandi successi in Italia e all'estero, come in Arabia Saudita, Oman e in Europa dell'Est. Recentemente abbiamo lavorato su un'ulteriore evoluzione del contatore: la nuova versione 2.0 (o 2G), in corso di installazione da parte Enel, che consentirà un controllo capillare dei flussi energetici da parte del consumatore. Abbiamo simulato le reali utenze domestiche italiane per garantire una lettura puntuale dei dati e la protezione da intrusioni informatiche. I nostri test contribuiscono ad un'istallazione sicura per 30 milioni di famiglie».

Sensori e tecnologie avanzate, infine, nati come applicazioni per la rete elettrica, garantiranno la sicurezza di ponti, strade, delle grandi infrastrutture e del territorio.

«In questo settore - conclude Codazzi - abbiamo sviluppato sistemi innovativi di monitoraggio. Tra questi, i più recenti sono quelli con le metodologie di deep learning (apprendimento profondo). Si tratta di reti neurali artificiali in grado di elaborare e prevedere eventuali rischi, con un'elevatissima capacità di analisi. Questi strumenti garantiscono la sicurezza, inviando segnali di allerta tempestivi, che permettono di intervenire prima che accadano incidenti.

Per concludere, la tecnologia ci garantirà un futuro migliore, ma solo se declinata insieme alla sostenibilità ambientale e sociale, favorendo in questo modo la competitività delle imprese e la maggiore libertà da parte del consumatore».

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