Cronaca locale

Inseguì e uccise un motociclista dopo una lite Resta in carcere l'omicida: "E' pericoloso"

Resta dietro le sbarre il settantenne accusato di avere inseguito e ucciso un motociclista a seguito di un diverbio. "E' stato un incidente", dichiara. Diversa l'opinione dell'accusa, secondo la quale l'omicidio sarebbe stato intenzionale. Per il gip è "socialmente pericoloso"

Inseguì e uccise un motociclista dopo una lite 
Resta in carcere l'omicida: "E' pericoloso"

Milano - Resta in carcere Vittorio Petronella, pensionato 71enne accusato di aver investito e ucciso un motociclista in seguito ad una lite. L'uomo, in seguito ad un alterco, ha inseguito e ucciso a bordo della sua autovettura Alessandro Mosele, investendo lo scooterista e passando più volte sul corpo sbalzato dal motoveicolo.

L'accaduto Il pensionato, un ex ragionere, e il motociclista 35enne avevano iniziato a litigare ad un semaforo nella zona di via Montepulciano, per una precedenza mancata, e la lite si era conclusa con uno sputo da parte di Mosele.  L'uomo aveva poi inseguito il biker, finendo per travolgerlo con la sua vettura. Fermato poco dopo i fatti, il pensionato era stato condotto a San Vittore e sottoposto a interrogatorio. Nonostante l'evidenza dei fatti, Petronella ha negato ogni responsabilità. "Mi è caduto davanti" ha asserito "e non sono riuscito a schivarlo in tempo". Ha poi negato fermamente di avere inseguito il motociclista allo scopo di ucciderlo. "Se l'ho inseguito è stato solo per parlargli e chiarire l'accaduto", ha poi continuato. "Ho l'impressione che la moto abbia toccato il cordolo di un marciapiede, finendo per sbalzare di sella lo scooterista".

L'accusa Diversa l'opinione dell'accusa, secondo la quale l'anziano avrebbe deliberatamente inseguito e investito il motociclista. Stando alle testimonianze riportate da alcuni passanti che hanno assistito alla scena, il pensionato avrebbe addirittura accelerato in prossimità del corpo, poco prima di travolgerlo.

Il gip: socialmente pericoloso Il pm milanese, Antonio Sangermano, ha formulato nei confronti dell'uomo l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante della futilità della motivazione. Malgrado l'anziano abbia superato i 70 anni e non sia quindi carcerabile, il gip ha disposto la convalida per l'arresto, giudicando l'uomo socialmente pericoloso.  "Ha dimostrato la chiara volontà di uccidere, senza neppure ammettere la sua colpevolezza". Inoltre il pensionato avrebbe tentato di fuggire, poco dopo l'accaduto. Sarà l'autopsia sul corpo di Mosele a chiarire la dinamica dei fatti, convalidando o meno l'accusa formulata.

In aiuto potrebbero venire le riprese di alcune telecamere poste in via Palestrina, che potrebbero avere ripreso la prima parte dell'accaduto.

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