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Insulti ai napoletani, la Mussolini adesso chiede soldi a Salvini

Insulti ai napoletani, la Mussolini adesso chiede soldi a Salvini

Si vabbè il coro è da stadio. E dopo qualche birra di troppo, può scappare. L’offesa però è pesantuccia anziché no e lui, Matteo Salvini, consigliere e deputato leghista, il gomito deve averlo alzato anche un po’ troppo prima di intonare quel coretto galeotto che ha innescato una sarabanda di polemiche. Poi il mondo è bello perché è vario e non tutti i napoletani (sono loro i meridionali chiamati in causa dal coro di dubbio gusto) si sono offesi, anche se buona parte di loro, come era giusto che fosse, non ha certo apprezzato quel gesto.
Tra i tanti (nella foto) che è subito insorta contro quei versi di Salvini il quale l’altro ieri dopo essersi accorto del putiferio scatenato forse si è pure spaventato di se stesso. Sarebbe infatti un giallo il mistero di quelle scuse dette, non dette, sussurrate, difficilmente ascoltate. Insomma, il segnale più vero di un autentico imbarazzo. Sia come sia, ieri è tornata sull’argomento e ha puntualizzato: «Salvini? A lui chiedo soldi, altro che scuse». E così, se un mistero c’era, ecco tagliata la testa al toro: «Il deputato Matteo Salvini si è dimesso dal parlamento italiano perché ne ha tratto una convenienza economica optando per il parlamento europeo. Io non chiedo le scuse ma il cash: come risarcimento per le ingiuriose parole del presunto coro, Salvini devolva per sei mesi la propria indennità di parlamentare europeo, cifra che ammonta a circa 150mila euro, a un centro antiviolenza per donne e bambini a Napoli». Ora la parola passa a Salvini che da buon lombardo ha sicuramente un cuore grande così.

Tocca a lui dimostrarlo rispondendo con fatti o con parole ad .

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