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Inter, Juve e sceicchi caccia grossa a Capello

Il futuro è ancora in panchina o dietro una scrivania? Capello è troppo "moggiano" per i nerazzurri e a Torino può fare il manager. Ecco le voglie di Moratti

Inter, Juve e sceicchi caccia grossa a Capello

ArryVederci Fabio. Così The Sun salutava ieri Fabio Capello, ct dimissionario dell'Inghilterra, alludendo al possibile arrivo sulla panchina dei Tre Leoni di Harry Redknapp, tecnico del Tottenham, assolto guarda caso due giorni fa dall'accusa di evasione fiscale. Un titolo irriverente, che stona un po' con la pacata conferenza stampa del presidente della Football Association, David Bernstein. Perché il divorzio, almeno di facciata, non è stato turbolento come si potrebbe pensare. Al di là delle incomprensioni sulla fascia di capitano tolta a John Terry dalla federazione, senza l'assenso dell'allenatore, a causa delle accuse di razzismo nei confronti del difensore del Chelsea.

Thanks Fabio. «Capello ha scelto di andarsene, non abbiamo dato nessun ultimatum - chiarisce Bernstein ai giornalisti nella sala stampa doi Wembley -. Non ho mai pensato di licenziare Fabio. Quando il processo a Terry è stato sospeso, abbiamo deciso di togliere la fascia di capitano al giocatore. Ho informato Capello prima di fare una comunicazione ufficiale: Fabio ha accettato la decisione. Poi, in un'intervista ad una tv italiana, ha detto di non essere d'accordo. Ha cambiato la sua opinione».

Intanto l'Inghilterra passa nelle mani di Stuart Pearce, ct ad interim, in attesa di scegliere il prossimo allenatore. Redknapp rimane il favorito, benché si sia affrettato a smentire. Di sicuro il prescelto sarà inglese, come affermato dallo stesso Bernstein e richiesto a gran voce da Rio Ferdinand, fratello di Anton, l'oggetto dei presunti insulti razzisti di Terry. Che gioco a incastri…

Immancabili sono arrivate anche le parole di ringraziamento al tecnico di Pieris per il lavoro svolto in questi anni. E non solo dalla FA. Addirittura il premier David Cameron ha detto la sua sul Capello-gate. «Penso che Fabio sia stato un buon allenatore e una brava persona. Ma non credo che avesse ragione sulla questione di John Terry. Non si può essere il capitano con una questione ancora da risolvere». E Capello? Sta zitto. O meglio si trincera dietro a un comunicato dato alla BBC. «Ringrazio tutti e soprattutto i tifosi…». Solite frasi di rito.

Futuro all'Inter? E ora che farà don Fabio? Nel breve periodo tornerà in Italia, come rivela Pierfilippo, suo figlio e legale di famiglia. Per aspettare probabilmente una nuova chiamata. Da chi? Forse l'Inter. Da tempo immemore il nome di Capello è avvicinato ai nerazzurri. Ma per un motivo o per l'altro non se ne è mai fatto nulla. Le difficoltà di Ranieri potrebbero però riaprire vecchi scenari. Se l'allenatore romano non dovesse riuscire a portare l'Inter nella prossima Champions League, l'esonero sarebbe praticamente scontato. E a quel punto Capello sarebbe uno dei migliori tecnici sulla piazza, oltre che uno dei più stimati da Massimo Moratti. L'unico ostacolo resterebbe la tifoseria, che non gradisce le sue frequenti dichiarazioni pro Moggi.

A caccia di milioni Ma un Capello libero potrebbe far gola anche ai ricchi padroni dell'Anzhi, così come agli emiri del Malaga o agli sceicchi dell'Al Ittihad. I russi hanno da poco ingaggiato Krasnozhan, che ancora non ha fatto il suo esordio ufficiale sulla panchina della squadra. Ma i metodi spicci del Daghestan non escludono sorprese. Gli spagnoli invece cominciano a nutrire dubbi sulle capacità di Manuel Pellegrini, che nonostante i 60 milioni di euro spesi sul mercato non sta riuscendo a portare il Malaga nemmeno in Europa League. Improbabile invece un ritorno di Capello al Real Madrid dopo Mourinho.

Da sir…a Conte! L'ipotesi più suggestiva è però quella di un ritorno alla Juventus. Non certo come allenatore, dato che Antonio Conte sta facendo miracoli sulla panchina bianconera e don Fabio, a 66 anni, potrebbe anche non avere più voglia di scendere in campo tutti i giorni. La stima reciproca con Andrea Agnelli potrebbe suggerire piuttosto l'ingresso in società di Capello con un ruolo dirigenziale.

Fuori dal campo sì, ma sempre in gioco.

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