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Inter, il ruggito del leone Batte una Juventus in 10 e si riporta in vetta a +2

Juve in dieci, dal 37' pt, per l'espulsione di Sissoko. L'Inter passa nel finale con Maicon ed Eto'o. Ora la Roma deve vincere il derby con la Lazio per restare in testa al campionato

Inter, il ruggito del leone 
Batte una Juventus in 10 
e si riporta in vetta a +2

Milano - Un derby d'Italia avvincente, intenso, con occasioni da gol e tante emozioni. Alla fine ha vinto l'Inter, con merito. I nerazzurri si portano di nuovo in testa al campionato, con 70 punti, due in più della Roma  che dovrà giocare domenica il derby con la Lazio. E martedi, per l'undici di Mourinho, c'è la supersfida con il Barcellona per l'andata della semifinale di Champions. Ma nonostante le previsioni pessimistiche di molti e le preoccupazioni dei tifosi, venerdi sera la testa dei giocatori dell'Inter è rimasta al campionato, non alla Coppa. E alla fine questa concentrazione, tenuta per tutti e 90 i minuti della partita, è stata decisiva. E i tre punti sono arrivati.

Una partita equilibratissima nel primo tempo, con la Juventus che schierava in campo, a sopresa, Diego, alle spalle di Iaquinta e Del Piero. L'Inter rispondeva col tridente: Eto'o, Milito e Pandev (Balotelli è entrato nella ripresa). I bianconeri iniziano molto bene la gara, con ritmo e convinzione. I primi dieci minuti sono tutti suoi. L'Inter cerca di contenere e aspetta, svegliandosi dopo almeno un quarto d'ora buono. Ma è solo nella seconda parte della gara che i campioni d'Italia prendono il sopravvento, grazie anche alla superiorità numerica derivante dall'espulsione di Sissoko al 37' del primo tempo, per doppia ammonizione. Il gol arriva al 30' minuto della ripresa grazie a una vera e propria prodezza di Maicon. Il brasiliano prende palla al limite dell'area; controlla di destro e palleggia una, due volte, si aggiusta il pallone liberandosi del disturbo di Amauri e, senza far toccare terra alla sferra, fa centro con un tiro che si insacca alle spalle di Buffon. E' un gol bellissimo. Neanche Maicon ci crede. Esulta battendosi il pugno sul cuore e sulla maglia. Si tocca il petto e indica il terreno. Sembra dire, ai suoi tifosi, io resterò qui e qui, in questo stadio, resterà anche il tricolore. Il popolo nerazzurro è in tripudio.

L'Inter sembra tarsformata. Ha preso fiducia e consapevolezza della propria forza. Al 35' Balotelli, su punizione, centra l'incrocio dei pali da circa 30 metri. Buffon guarda immobile il pallone, mentre rimbalza sul legno e torna in campo. La Juventus però non si arrende. Vuole il pari. Ci crede, ci spera. Al 43' punizione al limite per fallo su Chiellini. Diego calcia il pallone, non molto forte ma indirizzato all'angolino. Julio Cesar è attento e para. Milito sfiora il raddoppio al 45, incespicando sul pallone a un passo dalla porta. Davanti a lui c'era solo Buffon. Ma la stanchezza si fa sentire. Due minuti ancora e i campioni d'Italia chiudono il conto. Eto'o sigla il raddoppio su cross dalla sinistra di Muntari. A fine gara Zaccheroni ha recriminato molto per l'espulsione di Sissoko, dicendo che la prima ammonizione contro il suo giocatore era ingiusta. Nonostante l'inferiorità numerica i bianconeri sono riusciti a chiudere bene in difesa anche se, alla lunga, hanno pagato l'aumento del ritmo dettato dai padroni di casa. Ora, a 51 punti, la corsa al posto in Champions si fa davvero dura per i bianconeri.

Eppure la squadra vista in campo a San Siro sembrerebbe meritarlo un passaporto per l'Europa dei campioni.

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