Politica

Intercettazioni, critiche Usa: "Sono essenziali" Alfano: "Nessun limite per mafia e terrorismo"

L’amministrazione Usa: "Intercettazioni strumento essenziale". Poi il sottosegretario Breuer fa un passo indietro. E il Guardasigilli: "Piena cooperazione con Washington. Nessuna limitazione per i reati di mafia e terrorismo"

Intercettazioni, critiche Usa: "Sono essenziali" 
Alfano: "Nessun limite per mafia e terrorismo"

Washington - Continua il dibattito sul ddl intercettazioni. Il governo americano le definisce uno strumento "essenziale" e in serata il Guardasigilli Angelino Alfano rassicura gli Usa: "Non è stata introdotta nessuna limitazione per i reati di mafia e terrorismo". Poi arriva la precisazione della Casa Bianca: non intendiamo entrare nelle decisione interne dell'Italia.

Il sottosegretario Breuer Per l’Amministrazione Obama le intercettazioni telefoniche sono uno "strumento essenziale delle indagini" che non va indebolito. "Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l’ottimo lavoro fatto finora", ha affermato il sottosegretario del Dipartimento penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata, Lanny Breuer, commentando il disegno di legge in discussione al Senato. Nel corso di un incontro con la stampa all’ambasciata americana a Roma, Bleuer ha ricordato "l'ottimo livello di cooperazione" con la giustizia italiana.

"Ottimo lavoro dei magistrati" "Non vogliamo che succeda qualcosa che impedisca ai magistrati italiani di continuare l’ottimo lavoro svolto finora", ha aggiunto Breuer, che parteciperà il 23 maggio alla cerimonia di commemorazione del giudice Giovanni Falcone a Palermo." Finora il rapporto di cooperazione tra Italia e Stati Uniti nella lotta al crimine organizzato è stato ottimo", ha proseguito, osservando come l’Italia disponga di ottimi magistrati e investigatori e rappresenti un esempio positivo di lotta alla criminalità organizzata. "In un mondo dove il crimine non conosce limiti, un’efficace collaborazione tra le forze dell’ordine è essenziale per sventare e perseguire la criminalità organizzata", ha sottolineato Breuer. "Così come il crimine organizzato è sempre più sofisticato, anche gli strumenti di indagine devono essere sempre più sofisticati". 

La precisazione Gli Stati Uniti non entrano nel merito di decisioni interne dell’Italia. È la precisazione, diffusa tramite una nota, del vice sottosegretario del Dipartimento della Giustizia Usa Lanny Breuer su alcune sue dichiarazioni rilasciate questa mattina nel corso di un incontro con la stampa a Roma. Breuer, rispondendo a una domanda di un giornalista, aveva affermato che "le intercettazioni sono strumenti essenziali per le indagini" Alla domanda di commentare la legislazione attualmente in esame al Parlamento italiano in materia di intercettazioni - sottolinea la nota - Breuer ha precisato: "Non spetta a me entrare nel merito di decisioni politiche o giudiziarie riguardanti l’Italià". Nel comunicato si afferma che il politico Usa ha rifiutato di commentare la legislazione in discussione. "Non conosco i provvedimenti legislativi in discussione", afferma nella nota.

Alfano: "Nessuna limitazione contro i reati" "Non è stata introdotta alcuna limitazione": "le intercettazioni potranno essere effettuate per le stesse tipologie di reato per le quali già oggi sono previste" e in particolare "non è stata prevista alcuna restrizione per i reati di mafia e terrorismo". Lo sottolinea il ministro della Giustizia Angelino Alfano in una nota.

"Garantito diritto a informazione trasparente"
"È garantito il diritto ad una informazione ufficiale e trasparente, e non il diritto all’acquisizione e divulgazione illecita di atti riservati". Lo ribadisce il ministro della Giustizia Angelino Alfano chiarendo "gli effettivi contenuti sul ddl" sulle intercettazioni. Alfano ricorda, in proposito, che il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, in una raccomandazione del 10 luglio 2003, "ha ribadito che i giornalisti devono riferire ed effettuare commenti sul sistema giudiziario penale, ma nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza , che fa parte integrante del diritto ad un equo processo". E sottolinea che "di conseguenza, opinioni ed informazioni relative ai procedimenti penali in corso, dovrebbero essere diffuse attraverso i media solo se ciò non è lesivo della presunzione d’innocenza dell’indagato o dell’imputato; inoltre, nella raccomandazione, si auspica una informazione regolare nell’ambito dei procedimenti penali di interesse pubblico. Ma questa informazione deve essere fornita dalle autorità giudiziarie e dagli organi investigativi purch‚ ciò non rechi pregiudizio al segreto istruttorio e non intralci i risultati dei procedimenti".

"Piena intesa con gli Usa" "Lo stato della collaborazione giudiziaria e tra le forze dell’ordine italiane e statunitensi nella lotta alla criminalità organizzata è eccellente, le relazioni sono fruttuose, intense ed improntate alla massima amicizia e collaborazione". Lo ha dichiarato il Ministro della Giustizia Angelino Alfano commentando le dichiarazioni del vice sottosegretario Usa alla Giustizia. "Come confermato - continua il Guardasigilli - da una successiva nota stampa dell’Ambasciata americana a Roma, l’esponente Usa non ha inteso in alcun modo entrare in valutazioni di merito sulla legislazione italiana in materia di intercettazioni che ha esplicitamente dichiarato di "non conoscere". "Vi è piena intesa - ha concluso Alfano - con Washington su modalità e obiettivi della cooperazione contro il crimine organizzato, come testimoniano i numerosi contatti e incontri a tutti i livelli tra le competenti autorità dei due Paesi."

Centaro: "Non ci saranno ulteriori rallentamenti" Non ci saranno ulteriori rallentamenti nell’iter parlamentare del ddl sulle intercettazioni che ora "deve proseguire il suo esame in Senato e poi andare alla Camera" ma che "io credo debba restare come è", facendo "anche il governo ricorso alla sua facoltà di proporre voti di fiducia sia al Senato che alla Camera" a difesa di un testo che è l’esecutivo ad aver promosso. Lo dice Roberto Centaro, relatore Pdl del provvedimento in commissione Giustizia di Palazzo Madama, dopo l’incontro di questa mattina con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Centaro, ai microfoni di Sky Tg24, minimizza sia la portata del rallentamento del lavoro del Senato sul ddl intercettazioni sia le notizie di stampa su un forte malumore del premier per stop and go del percorso e modifiche parlamentari al testo del governo. "Credo che stiamo assistendo - denuncia Cenatro- ad una pesante campagna di disinformazione" sul ddl intercettazioni "sia di ordine giornalistico che politica". 

Fieg: "Intervento penalizzante" "Queste sanzioni non hanno vera giustificazione, se non quella di esercitare pressione sugli editori che in molti casi rischiano la stessa sopravvivenza. Si tratta di un ulteriore intervento penalizzante per la categoria, già duramente colpita dalle recenti iniziative normative. La Fieg insiste per la loro eliminazione". Lo dice il presidente della Fieg Carlo Malinconico parlando delle norme della legge sulle intercettazioni.

Protesta davanti a Montecitorio In giornata a Piazza Montecitorio, davanti la Camera dei deputati, c'è stato un sit-in organizzato da diverse associazioni, tra cui il Popolo Viola, Articolo 21, Valigia Blu cui hanno aderito alcuni partiti come l’Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi, per protestare contro il ddl intercettazioni in agenda al Senato. Davanti la Camera anche molti giornalisti. ’Partigiani del terzo millenniò, recitava un cartello alzato sulla piazza, dalla parte degli oratori che si susseguono negli interventi. "Meno informazione uguale più corruzione. No alla legge bavaglio", lo striscione di www.valigiablu.it che campeggia in Piazza di Montecitorio. 

Fnsi: "Arriveremo allo sciopero dei giornalisti" "Arriveremo allo sciopero dei giornalisti, per protestare contro la legge-bavaglio sulle intercettazioni in agenda al Senato". Lo dice Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale stampa italiana. Da piazza Montecitorio, dove partecipa al sit in di protesta contro il ddl, organizzato da diverse associazioni, Natale spiega: "Lo abbiamo già deciso, ma faremo di tutto perchè non sia necessario arrivarci. Abbiamo già lanciato -ricorda- con la Fieg un appello comune: se questo non dovesse bastare non ci accontenteremo del carcere per i giornalisti ridotto da due mesi a un mese, ma arriveremo alla protesta dello sciopero". "Se anche questo non basterà -avverte il presidente della Fnsi- e il Parlamento dovesse approvare la legge, daremo copertura totale ai colleghi che praticheranno la disobbedienza professionale e civile. E un attimo dopo l’approvazione della legge andremo alla Corte Europea per depositare un ricorso che un collegio di nostri legali sta già preparando". Sappiano coloro che devono decidere -fa notare Natale- che questa battaglia la vinciamo noi: i giornalisti e i cittadini che non vogliono vedersi sequestrato il diritto di sapere". "Faremo di tutto -sottolinea ancora il presidente della Federazione stampa italiana- per partecipare ad ogni iniziativa di mobilitazione che contro il ddl sta nascendo in questi giorni dalla società italiana. Queste iniziative -rimarca Natale- sono la prova della coincidenza tra il nostro dovere di informare e il diritto di una comunità a sapere. Insieme sta crescendo la mobilitazione e lunedì -annuncia- faremo una conferenza stampa Fnsi: tra Roma e Milano ci saranno moltissimi direttori di testata che, ciascuno con il suo taglio professionale, dirà perchè e quanto è contrario a questo inaccettabile disegno di legge". 

Bersani: "Doverosa ogni pratica ostruzionistica" Di fronte alla norme del centrodestra sulle intercettazioni "per l’opposizione è doverosa ogni pratica ostruzionistica". Lo dice Pier Luigi Bersani all’assemblea del Pd. "La giusta esigenza di eliminare l’abuso delle intercettazioni e la loro conseguente diffusione, si sta ribaltando in norme che danneggiano gravemente le indagini e - sottolinea Bersani- mettono un bavaglio all’informazione sconosciuto a ogni Paese democratico".  

Capezzone: "Grave che il Pd difenda lo status quo" "È molto grave che Pier Luigi Bersani e il Pd, con un totale cedimento a favore delle posizioni giustizialiste, difendano uno status quo inaccettabile in materia di intercettazioni", dice il portavoce del Pdl Daniele Capezzone. "I cittadini italiani hanno il diritto di tornare a telefonare senza essere spiati, schedati, intercettati e magari ricattati.

È sconcertante - conclude Capezzone - che il Pd finga di non capirlo". 

Commenti