Politica

Intercettazioni e abusi delle Procure, un convegno a Milano

In occasione della presentazione del «Manuale di diritto dell'informazione e della comunicazione» di Ruben Razzante, con il patrocinio del Centro Studi Ambrosoli, cronisti, avvocati e magistrati discutono in tribunale dell'equilibrio tra attività investigativa e tutela della persona sui media

In una fase particolarmente delicata dei rapporti tra magistratura e politica, questi sembrano assumere piuttosto i contorni di un conflitto aperto. E il terzo potere - con la complicità dei mezzi d'informazione - spesso riduce le intercettazioni da strumento (spesso indispensabile) d'indagine ad arma per alzare il livello dello scontro. Di ciò, nonché della tutela della persona e del ruolo dell'informazione, si parlerà oggi (27 ottobre) a Milano, dalle ore 16.30 presso la sala Valente del Tribunale. Un luogo molto più che simbolico per mettere a confronto cittadini e «addetti ai lavori», in occasione della presentazione della quinta edizione del Manuale di diritto dell'informazione e della comunicazione (ed. Cedam) di Ruben Razzante.
Al dibattito prenderanno parte ovviamente l'autore, docente di Diritto dell'informazione all'Università Cattolica di Milano. Modera Ermanno Cappa, avvocato e presidente del Centro Studi Giorgio Ambrosoli. Tra le altre personalità presenti Umberto Ambrosoli, avvocato, consigliere e componente della commissione scientifica del Centro Studi Ambrosoli; Paolo Giuggioli, presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Milano; Giuseppe La Scala, avvocato, sempre del Centro Studi Ambrosoli; Vinicio Nardo, avvocato, componente della Giunta dell'Unione camere penali; il procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili.
Il Manuale di diritto dell'informazione e della comunicazione raccoglie le ultime novità normative, dottrinali e giurisprudenziali, italiane, europee ed extraeuropee in materia di diritto all'informazione; tratta con accuratezza temi dell'editoria online alle questioni inerenti la privacy e diritto di cronaca, dal diritto d'autore all'informazione economica e finanziaria; analizza inoltre gli ultimi aggiornamenti su digitale terrestre e banda larga, servizi audiovisivi, cloud computing e green Ict.
Quanto al nodo intercettazioni oggetto del convegno, Razzante osserva: «Trovo che siano uno strumento fondamentale per le indagini, ma sono anche convinto che alcune procure abbiano esagerato e che la pubblicazione di certi contenuti sui giornali rappresenti una grave violazione della privacy. Sono certo che, in un clima politico-giudiziario meno surriscaldato, - prosegue l'autore - alcune violazioni nell'utilizzo e nella pubblicazione delle intercettazioni risulterebbero palesi anche agli occhi di chi oggi, negando la realtà, invoca in modo spericolato e scomposto una presunta libertà d'informazione». Ecco perché «quando si parla di diritto dell'informazione, i diritti da contemperare sono tre: il diritto-dovere del giudice di svolgere le indagini e raccogliere le prove; il diritto del giornalista di pubblicare notizie di interesse pubblico; il diritto delle persone al rispetto e alla tutela dei loro dati personali e sensibili. Se salta l'equilibrio tra questi tre diritti, scadiamo in una barbarie che nulla ha a che fare con l'evoluta civiltà giuridica nella quale siamo tutti convinti di vivere» conclude Razzante.
«La nostra bussola - aggiunge il presidente del Centro Studi Ambrosoli, Ermanno Cappa, avvocato partner dello studio La Scala - è la condivisione degli ideali di correttezza e legalità che ispirarono la vita e l'opera professionale di Giorgio Ambrosoli, l'"eroe borghese" assassinato sotto casa dalla mafia, nel 1979, per avere fatto fino in fondo il proprio dovere senza compromessi. Il libro del professor Razzante, dai contenuti scientifici ma dal taglio agile e divulgativo, consente a tutti noi una seria riflessione sull'equilibrio tra tutela della privacy e diritti della persona, al riparo da estremismi e da distorsioni nell'esercizio del diritto di cronaca».


Appuntamento dunque al «palazzaccio» di Milano per capire meglio quali interessi si muovono dietro quelle intercettazioni che stanno conquistando il dibattito sulle prime pagine dei quotidiani.

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