Rubrica Cucù

Europa ladrona Salvini non perdona

L'euro almeno è servito a far capire a Salvini che certe battaglie hanno efficacia nazionale

Europa ladrona Salvini non perdona

Vedere Salvini con la tuta dove campeggia la scritta «ROMA» è come vedere Napolitano con la scritta «DUCE» o Berlusconi col poster della Boccassini. Fa impressione. Sarà stato un caso, ma ogni volta che nello zapping televisivo mi capitava Salvini c'era sempre un improperio contro Roma. Forse la stessa tuta, con le sillabe al contrario, è già servita per i «MARÒ» bloccati in India. Ora lo aspetto con la tuta «NAPOLI» e l'unificazione è compiuta, seppur a prezzo della sua umiliazione. L'euro almeno è servito a questo, a far capire a Salvini che certe battaglie hanno efficacia nazionale; lui non ci crederà, ma questa crisi non colpisce solo il Nord, riguarda pure Roma e perfino il Sud. E questo conferma che l'Italia è unita pure nella malattia. Col Salvaroma arriva ora il SalviniRoma.

Gliene hanno dette un sacco, al Matteo padano, da Lerner a Cacciari. Lo accusano di essere inconsistente, un po' eversivo e assai furbetto. A me pare invece che il suo mestiere sappia farlo, per quel che serve nell'era mattea. Ha imbroccato la battaglia antieuro, anche se deve condividerla con Grillo e la Meloni, è incisivo col suo tele-populismo ed è riuscito a far dimenticare le brutte vicende che investirono la Lega. Per il Sud gli consiglierei di puntare sul marchio Patania, che a sud indica la terra de i' patàne, le patate, cibo basilare nella cucina terrona. La patàna è la risposta antica alla fame del Sud. Padania a Nord, Patania a Sud, e al centro la Papania, cioè la Roma del Papa.

Basta solo variare una lettera per unire l'Italia.

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