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Non votiamo Berlinguer

Grillo e Renzi hanno detto che è il loro modello. Noi non rinneghiamo la nostra storia

Non votiamo Berlinguer

Nelle ultime ore della campagna elettorale Beppe Grillo e Matteo Renzi hanno fatto gara a intestarsi l'eredità di Enrico Berlinguer, storico segretario del Partito comunista italiano dal '72 all'84. Da dove sia sbucato il fantasma del «più amato» (così veniva chiamato dai compagni in contrapposizione a Togliatti, «il migliore») è un mistero. Che rivela però più verità di tante parole pronunciate in questa campagna elettorale. E cioè che Grillo e Renzi hanno come modello e stella polare l'ultimo vero comunista. Uno che strinse la mano a Stalin, il più grande carnefice della storia. Uno che appoggiò l'ascesa di Pol Pot, il macellaio cambogiano tanto caro alla sinistra italiana. Uno che ci mise un po' più del dovuto a prendere le distanze dal nascente terrorismo rosso («sono compagni che sbagliano»). Uno che benedì la violenza fisica dei sindacati contro la Fiat alle prese con la grande crisi degli anni Settanta. Uno a cui non faceva schifo che il partito si sporcasse le mani facendosi finanziare dall'Unione Sovietica con quattro miliardi di dollari all'anno, ovviamente in nero e intrisi del sangue dei pochi ed eroici dissidenti.
Ma soprattutto Renzi e Grillo si rifanno all'uomo che inventò la «questione morale», che detta così è cosa buona. È che Berlinguer intendeva che chiunque stesse a sinistra (anche i ladri) era puro e onesto per definizione e chi stava dall'altra parte era ladro e indegno a prescindere. Un razzista politico, che introdusse in Italia il concetto, ancora vigente e applicato da opinionisti e magistrati, della superiorità morale, intellettuale e politica della sinistra.
Ecco, chi oggi è tentato di dare il suo consenso al partito di Renzi o a quello di Grillo deve sapere su che storia va a mettere il suo voto. Se quella passata è stata devastante per l'Italia e per il mondo, quella futura potrà essere certo meno sanguinaria ma mai liberale. Renzi - come ha dimostrato osannando, proprio lui ex democristiano, Berlinguer - è ostaggio mani e piedi della tradizione comunista. Grillo è a capo di una setta che vuole riesumare il comunismo berlingueriano e servirlo agli allocchi via internet.
Se tra di voi c'è qualcuno che in anni duri e pericolosi si è rifiutato di votare Berlinguer, non lo faccia oggi. È rinnegare la nostra storia e quella dei nostri padri. Le icone comuniste lasciamole a Grillo e Renzi.

E allora, Forza Italia.

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