L'articolo della domenica

Se lo Stato non funziona cambiamogli la testa

I palliativi non bastano: dobbiamo dare più potere all’esecutivo

Quasi tutti ripetono la stessa diagnosi. La difficoltà di far partire l'economia, di far arrivare capitali stranieri e il moltiplicarsi delle tangenti e della corruzione hanno una causa prima: la giungla legislativa, la montagna dei controlli ciascuno dei quali costituisce un ostacolo e l'occasione di una tangente. Per cui ogni nuova legge e ogni nuovo controllo aggravano la situazione. Ma perché le cose sono così? Perché in Italia c'è questo groviglio legislativo? Chi fa le leggi? Non è il popolo a farle, e nemmeno la classe politica che da anni denuncia questo stato di cose e vorrebbe semplificare. Non le fa nemmeno la burocrazia, anche se le applica con alterigia e lentezza.

Chi fa le leggi è il Parlamento, costituito da Camera e Senato con la sue commissioni e i suoi riti. È il Parlamento che ha prodotto nel corso degli anni questa rete paralizzante e l'ha prodotta perché è un organismo multicefalo che non ha né una direzione, né un progetto. È un coacervo di forze, di partiti, gruppi parlamentari, deputati isolati che stendono migliaia di emendamenti, o che infilano le loro leggine nei trenini fatti da altri. E quando un governo fa un progetto articolato, queste stesse forze glielo «migliorano», trasformandolo in un aborto irriconoscibile e senza padri.

Non è il popolo ad essere malato, e nemmeno la classe politica: è malata la Costituzione, che ha dato tutto il potere al legislativo, senza un esecutivo che faccia un progetto d'azione coerente e possa realizzarlo. Per porre rimedio a questo errore non basta passare al monocameralismo, non basta eleggere direttamente il presidente della Repubblica lasciandogli gli attuali poteri. Occorre l'elezione diretta del presidente del Consiglio dei ministri che faccia delle leggi complete e coerenti cancellando il passato, e con il Parlamento che abbia il potere di dire di sì o di no e di dare suggerimenti. Solo un forte esecutivo può compiere la spietata semplificazione legislativa di cui abbiamo bisogno e scuotere la burocrazia. E se avete paura di una dittatura, imponete che la legislatura possa durare quattro anni, e magari rinnovabili una volta sola come negli Usa.

Poi via dal governo a fare altro.

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