Cronache

La scarpa stonata vale una ciabatta

Se desiderate capire al volo se avete davanti un uomo dotato di stile oppure sciatto, date un'occhiata rapida alle sue scarpe. Che non mentono mai

La scarpa stonata vale una ciabatta

A volte i dettagli dell'abbigliamento maschile sfuggono. D'altronde quando si incontra una persona non sta bene esaminarla con troppa attenzione. Si rischia la sfrontatezza. Ma se proprio non resistete alla tentazione di farlo, e desiderate capire al volo se avete davanti un uomo dotato di stile oppure sciatto e privo di gusto, date un'occhiata rapida (non insistita, per intenderci) alle sue scarpe. Che non mentono mai. Possono anche non essere perfettamente pulite, non è questo il punto. Non è uno schizzo di fango o un sottile strato di polvere che possono influenzare il giudizio.

Le calzature siano appropriate al colore dell'abito, alla sua foggia e alla circostanza in cui esso è indossato. Esemplifico. Un completo scuro, gessato o in tinta unita tendente al nero oppure blu, si abbina a scarpe nere e preferibilmente stringate, lisce, cioè senza la cosiddetta coda di rondine, bella ma sportiva, quindi adatta a vestiti d'altro tipo, informali. Anche le calze siano nere, a meno che l'abito non sia blu, nel qual caso possono essere blu, ovvio.

Poiché tutte le regole sono fatte apposta per essere infrante, il succitato abito blu, eccezionalmente, di giorno (non di sera), si accompagna decentemente anche con scarpe testa di moro; il marrone chiaro e il bordeaux viceversa sono da bandire. Chi incautamente si permette di scegliere pellame nocciola o, peggio, giallognolo va biasimato. I piedi meritano grande rispetto e di essere accolti in calzature comode, ergo, si scartino a priori quelle strette e puntute che somigliano a sci di fondo.

Cafonissime poi quelle con la suola che sporge un centimetro dal perimetro della tomaia: diffidate di chiunque esibisca tali orrori che ricordano le piste ciclabili. I calzolai italiani hanno una grande tradizione di qualità, ma ultimamente si sono abbandonati alle «sgrammaticature» della moda. Consiglio di dare la preferenza ai prodotti inglesi, selezionando i «pezzi» cuciti in ossequio al più rigoroso conservatorismo. Sulle scarpe non si scherza. Esse sono per antonomasia la base dell'eleganza. Quelle denominate da riposo, enormi, sgraziate, oppure simili agli scarpini dei ciclisti anni Cinquanta, sono tollerate se calzate in casa, in giardino, per fare footing. Guai a unirle a un qualsivoglia vestito in un'occasione pubblica.

Sono equiparabili alle ciabatte.

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