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Gianni Alemanno: "Così ho salvato Roma dal dissesto finanziario"

Il sindaco presenta un bilancio dei suoi cinque anni in Campidoglio e avverte: con il debito lasciatoci in eredità dalla sinistra rischiavamo il default. Ora siamo anche più maturi di prima e più esperti e nel secondo mandato realizzeremo la rinascita economica della città

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno

Un libro di 220 pagine per mettere nero su bianco quanto fatto e soprattutto quanto ancora resta da fare. Un bilancio di cinque anni passati nello studio capitolino con affaccio (più unico che raro) sul Foro romano. Gianni Alemanno scopre le carte sul già fatto e rilancia con quella che il suo staff chiama «operazione verità». Per rendere conto agli elettori e per rinnovare con loro il patto di fiducia.

Innanzitutto lo spettro del rischio default per il Comune di Roma è stato, grazie alla gestione della giunta di Alemanno, scongiurato. «Abbiamo salvato Roma - spiega il sindaco -. Le giunte di centro-sinistra hanno contribuito ad accumulare 12,6 miliardi di euro di debiti e hanno sottoscritto derivati per quasi tre miliardi creando un buco di bilancio che si sta risanando con un piano di rientro separato dal bilancio comunale».

Il primo cittadino ha poi ricordato che mentre il Pil nazionale è cresciuto del 3,6% tra il 2004 e il 2008, è sceso del 6% tra il 2008 al 2012. E nonostante questo la ricetta della giunta di centro-destra era incentrata soprattutto sulla crescita economica. Uno studio di giunta avanza un'ipotesi sconcertante che Alemanno sottolinea con enfasi nel corso della presentazione del volume sui suoi cinque anni da sindaco. «Sbloccando le 223 delibere bloccate all'assemblea comunale dall'ostruzionismo della sinistra - suggerisce il sindaco - avremmo una crescita del Pil superiore al 3%. Un fatto che ci consentirebbe di portare la nostra città fuori dalla recessione».

Alemanno poi parla di sicurezza, tema quanto meno «caldo» visti i due omicidi di ieri in città. Le statistiche dimostrano che la capitale è diventata negli ultimi cinque anni una metropoli più sicura. Dal 2007 al 2012 gli omicidi sono diminuiti, infatti, del 24% e i reati penali in generale sono scesi del 14%.
«Ora dobbiamo fare di più e di meglio - ha rilanciato Alemanno, in corsa per ottenere il secondo mandato - per dare risposte ai cittadini ma senza questa base non si potrebbe lavorare per il futuro. E quindi accettiamo critiche dai cittadini e non da una sinistra che ci ha consegnato la città con 12 miliardi di debito e un totale dissesto amministrativo».

«Se vinceremo queste elezioni, sulla base di quello che abbiamo fatto, saremo in grado di portare Roma fuori dalla recessione», ha sottolineato. Facendo poi una sorta di autocritica Alemanno ha osservato: «All'inizio c'era un difetto di inesperienza ma ora siamo più preparati e determinati di prima.

Quindi, se finora abbiamo salvato Roma, nel futuro possiamo fare molto di più».

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