Politica

Alfano: "Il Cav pronto a non candidarsi"

Per unire il centrodestra il Cav sarebbe pronto a non candidarsi alle prossime elezioni. Alfano lancia un appello a Casini: "Uniti per non consegnare l’Italia alla sinistra"

L'ex premier Silvio Berlusconi e il segretario del Pdl Angelino Alfano
L'ex premier Silvio Berlusconi e il segretario del Pdl Angelino Alfano

Mentre il centrosinistra è in guerra in vista delle primarie di coalizione, il leader del Pdl Silvio Berlusconi è al lavoro per trovare un punto di unione per riuscire a mettere insieme tutti i moderati. "Per unire il centrodestra Berlusconi è pronto a non ricandidarsi - ha spiegato il segretario del Pdl, Angelino Alfano - per non consegnare l’Italia alla sinistra occorre un gesto di visione e generosità degli altri protagonisti del centrodestra".

Da settimane Berlusconi sta lavorando per riuscire a ricompattare il centrodestra. L'obiettivo è fare ritornare insieme tutte quelle forze moderate che non vogliono lasciare il Paese nelle mani della sinistra. "Abbiamo il compito di ricostruire il centrodestra italiano", ha spiegato il segretario del Pdl raggiungendo un convegno dove erano presenti il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini e il vice segretario del Partito democratico Enrico Letta. "Se ne avremo le forze, la sinistra non andrà al governo e avremo uno Stato più leggero e meno tasse - ha assicurato l'ex Guardasigilli - con la sinistra al governo avremo uno Stato più pesante e più tasse". Alfano ha, quindi, rivolto un appello alle altre forze moderate: "Occorre un gesto di visione e generosità degli altri protagonisti storici del centrodestra per non consegnare il governo alla sinistra". L'intento del segretario del Pdl è quello di lanciare una sfida proprio a Casini per riuscire a unire le forze per "un campo di centrodestra che impedisca alla sinistra di andare al governo". "Se Berlusconi non si ricandida per favorire l’unità del centrodestra hai il diritto, la possibilità e il dovere di giocare questa partita per riunire l’area dei moderati", ha detto l'ex Guardasigilli rivolgendosi al leader centrista durante la presentazione del libro di Ferdinando Adornato Sos Italia. "Bisogna profondere ogni sforzo per unire una grande area moderata e alternativa alla sinistra", ha insistito Alfano rivolgendo la sfida a Casini in prima persona. "Se come Pdl - ha proseguito - siamo disposti e pronti allo sforzo più generoso e importante, chiediamo agli altri di fare la stessa cosa. Noi ci stiamo e, caro Casini, spero che le nostre strade possano tornare a incrociarsi".

Casini non ha certo lasciato cadere nel vuoto la proposta lanciatagli da Alfano. "Alle sfide nella mia vita politica non mi sono mai sottratto, agli inganni ho cercato di sottrarmi - ha spiegato il leader dell'Udc - poiché ho il dovere di ritenere che non porti inganni, con cautela però voglio verificare". Durante la presentazione del libro di Adornato, Casini ha preferito mostrare cautela: "Spero che quello che ha detto Alfano abbia un valore, ma tutti quanti siamo abituati alle giravolte di Berlusconi quindi serve cautela e parsimonia nei giudizi". Secondo il leader dell'Udc, "qualunque processo di aggregazione dei moderati deve nascere sulla base della verità". Casini ha, poi, invitato Alfano a valutare l'esperienza del governo Monti: "Non è un incidente di percorso. Monti non appartiene a nessuno, eppure c’è per volontà di tutti noi. È un’anomalia da risolvere o bisogna ripartire dai contenuti dell’agenda Monti? È questo il macigno che vale non solo per il Pdl, ma anche per la sinistra". Tuttavia, dinnanzi alla ventila ipotesi di un Montis bis, Alfano ha subito gelato Casini spiegando che per prima cosa il Professore deve candidarsi, poi la parola passa agli elettori.

"Vi immaginate che nella sfida tra Obama e Romney non vinca nessuno dei due, ma prevalga il rettore di Harward? - ha chiesto il segretario del Pdl - imporre di nuovo il governo Monti senza passare per le elezioni non è certo un fulgido esempio di democrazia".

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