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Alfano: "Sto con Berlusconi. La Minetti si dimette lunedì"

Il segretario del Pdl ribadisce il suo appoggio al Cavaliere. E su Renzi: "Siamo diversi. Io credo in Berlusconi. Lui in Bersani no"

Alfano: "Sto con Berlusconi. La Minetti si dimette lunedì"

"Il turno del confronto delle nuove generazioni nella politica italiana sarà il prossimo ancora". Il segretario del Pdl Angelino Alfano, intervistato a SkyTg24, torna a parlare della nuova candidatura di Silvio Berlusconi e sottolinea come, anche nello schieramento avverso del Pd, a concorrere non sarà il nome più giovane.

"Renzi non sarà alla fine il candidato del Pd alla premiership", dice Alfano, che poi rimarca le differenze che fanno di lui un politico diverso dal sindaco di Firenze: "Io credo in Berlusconi mentre lui non è entrato nel Pd perché crede in Bersani". Ecco dunque cosa cambia, Alfano è d'accordo con la candidatura del Cavaliere, mentre Renzi, su quella di Bersani, qualche riserva ce l'ha. "Il cerchio magico attorno a Berlusconi? Non esiste, non ne ha bisogno. Ha sempre costruito delle squadre, non ha bisogno di aiuto".

Renzi "fa bene quello che fa dentro il Pd". Ma Alfano è "convinto di star facendo bene nel dire quello che dico nel Pdl, che Berlusconi va ricandidato e senza le primarie". A muovere la nuova candidatura di Berluscono non sono "ambizioni personali" , ma il fatto che "l'Italia e gli italiani devono pronunciarsi su un pezzo della nostra storia e sulle modalità oscure con cui" il governo del Cavaliere ha dovuto cedere ai tecnici, una "gravissima aggressione" che non è dipesa dal venir meno dei numeri necessari a guidare il Paese.

Sulla candidatura di Berlusconi si sono levate troppe voci che avrebbero dovuto tacere: "Ciascuno si faccia i fatti propri - attacca Alfano -. Nessuno pensi di fare ingerenze nell'ambito della sovranità italian, l'Italia è uno stato libero. Ciascuno si faccia i fatti propri. È tutta una speculazione. Non ci si prenda in giro su questa storia dei mercati".

Alfano fa chiarezza anche su un punto che ha fatto discutere in questi giorni. Le - vere o presunte - dimissioni di Nicole Minetti dal consiglio regionale della Lombardia. E conferma quanto già ipotizzato da più parti: "Nicole Minetti si deve dimettere da consigliere regionale lunedì mattina".

Sul futuro del Pdl, o comunque si chiamerà il partito di centrodestra se si opterà per un cambio di nome, e sulla legge elettorale "noi vogliamo fare due cose. Prima di tutto il ritorno delle preferenze per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere chi mandare in Parlamento. Poi una riforma costituzionale affinché il presidente della Repubblica non sia più scelto dai segretari partito ma da tutti i cittadini.

Se va male questa grande battaglia, la colpa sarà tutta del Pd, che ha interesse ad avere un presidente scelto nel palazzo".

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