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Allarme La crisi a Madrid

Prima della crisi economica che attanaglia la Spagna, la Croce rossa spagnola si occupava principalmente di immigranti, ma ora, scrive Bbc, con una persona disoccupata su quattro, sempre più famiglie hanno necessità di generi alimentari. E così la Croce Rossa spagnola ha lanciato un appello pubblico per raccogliere donazioni a favore dell'aumento della povertà tra la popolazione colpita dalla crisi. Il portavoce, Miguel Angel Rodriguez, ha detto che l'organizzazione punta a raccogliere poco più di 30 milioni di euro nei prossimi due anni per aiutare ulteriori 300 mila persone. L'anno scorso la Croce Rossa ha assistito 2 milioni di spagnoli, la maggior parte dei quali aveva bisogno di cibo e denaro. Fino ad oggi le campagne di raccolta di fondi dell'organizzazione erano sempre state orientate ad aiutare le persone in difficoltà all'estero.
L'iniziativa si chiama «Ora più che mai» e inizia oggi, quando la Croce Rossa spagnola ha fissato la sua tradizionale giornata annuale di raccolta. La Spagna sta attraversando la seconda recessione in tre anni, con quasi il 25% di disoccupazione.
In Spagna 2.267.000 bambini vivevano l'anno scorso sotto la soglia della povertà, il 27,2% della popolazione e circa 80mila in più rispetto all'anno precedente: è l'allarme povertà lanciato dall'Unicef dopo l'appello della Croce Rossa a favore dei 300mila indigenti nel Paese. Secondo i dati attualizzati di Eurostat e rielaborati in un rapporto dell'Unicef presentato a Madrid, le famiglie spagnole con bambini ed entrambi i genitori disoccupati sono 760mila, circa 46mila in più rispetto al 2010.
L'organizzazione non governativa sottolinea che l'infanzia è il gruppo di età più colpito dalla crisi economica e considera specialmente rilevante i dati, nel momento in cui è cominciato l'iter parlamentare della nuova finanziaria per il 2013, che prevede ulteriori tagli alla spesa sociale. «Ora più che mai bisogna fare attenzione ai più vulnerabili ed è imprescindibile che le misure che si adottano valutino l'impatto e le conseguenze sull'infanzia», ha detto la direttrice di Unicef Spagna, Paloma Escudero.

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