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Altri guai per Nunzia, tentata dal ritorno a Fi

Indagini sui fondi e le nomine dell'Agricoltura. La De Girolamo pentita del passaggio al Nuovo centrodestra

Altri guai per Nunzia, tentata dal ritorno a Fi

Roma - Nunzia De Girolamo sotto attacco. L'alfaniano ministro dell'Agricoltura sarebbe al centro di svariate indagini. Una, riporta Repubblica, riguarda i fondi europei destinati al settore. Un'inchiesta che tocca tutto il ministero e che ha portato gli uomini delle fiamme gialle di Roma a bussare proprio al dicastero guidato dalla De Girolamo. Qualcosa non quadra sulla montagna di denaro che Bruxelles gira al nostro Paese per sostenere i produttori italiani. «Dal 2007 al 2013 sono arrivati dall'Europa 8,9 miliardi di euro - scrive Repubblica -. A novembre sono stati ripartiti quelli per il periodo 2014-2020 e per l'Italia ci sono 44 miliardi». I fari della Guardia di finanza si sono accesi sull'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), società controllata dal ministero, che coordina e controlla l'intero apparato di gestione dei finanziamenti della Politica agricola comune (Pac) e dei finanziamenti nazionali. Il sospetto è che - di certo non da oggi - qualcuno abbia ingannato l'Unione europea. Va politicamente all'attacco il responsabile agricoltura del Pd, Enzo Lavarra, che punta il dito contro le nomine della De Girolamo. Una su tutte: quella del generale Giovanni Mainolfi da agosto nominato commissario dell'Agea. Pare che la procura della Repubblica di Roma abbia pure scritto qualche nome grosso nel registro degli indagati.

De Girolamo, però, precisa: «L'inchiesta è in corso da tempo e riguarda vicende che precedono il mio insediamento al Palazzo dell'agricoltura. E l'attuale amministrazione nulla ha a che fare con le indagini in corso, se non per aver offerto la più totale collaborazione agli inquirenti». Sotto la lente d'ingrandimento ci sarebbe anche la società Sin (Sistema informativo nazionale), controllata dall'Agea e da settembre guidata da Antonio Tozzi. Quest'ultimo, ex capo della segreteria del ministro De Girolamo ed ex suo compagno, è alla testa di una società che ha fatto molto parlare. In negativo. Il precedente commissario dell'Agea, Mario Iannelli, infatti denunciò «gravi irregolarità amministrativo-contabili relativamente a Sin con riferimento a spese non approvate dal consiglio di amministrazione o comunque senza copertura finanziaria».

Ma c'è di più. Scrive il Fatto Quotidiano che «l'inchiesta sul caso Asl-De Girolamo... è a un punto di svolta». Secondo il giornale di Travaglio la procura di Benevento avrebbe acceso i riflettori sui parenti della De Girolamo, titolari di un bar dislocato all'interno dell'ospedale Fatebenefratelli. È il famoso locale oggetto della registrazione rubata in casa del ministro. La questione riguardava la complessa vicenda del passaggio di licenza del bar. Insomma, il ministro sembra nel mirino; e lei lamenta di non essere stata difesa con sufficiente convinzione né dal governo né - soprattutto - dai nuovi compagni di viaggio alfaniani. Ecco perché trova conferma l'indiscrezione: De Girolamo starebbe meditando l'addio al Ncd per ritornare all'ovile di Forza Italia.

In fondo pare abbia detto che «il primo amore non si scorda mai».

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