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Le assunzioni non bastano Molti studenti rischiano di non avere gli insegnanti

Il governo vara un'infornata di 12mila docenti e bidelli. Ma ne servono altri 70mila a termine per evitare di iniziare l'anno coi consueti vuoti in cattedra

Le assunzioni non bastano Molti studenti rischiano  di non avere gli insegnanti

L'anno scorso, in un liceo scientifico di Milano, gli studenti di una prima hanno visto sfilare dietro la cattedra di latino sette professori, uno più precario dell'altro. Che ricominciavano da capo ogni volta il programma. I risultati a fine anno si sono fatti sentire: studenti nauseati non tanto dal latino, quanto dalle poche nozioni assimilate. È solo un esempio che testimonia il triste rito che inaugura ogni anno scolastico italiano. E sembra proprio che dal carosello dall'emergenza non se ne esca, nonostante gli sforzi annunciati anche da questo governo. A settembre saranno assunti a tempo indeterminato 11.268 tra docenti e personale educativo e 672 dirigenti scolastici. La decisione del governo ha strappato un sospiro di sollievo al ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza che si dichiara «contenta». Meno soddisfatti i sindacati. Cgil, Cisl e Uil Scuola invece parlano di una risposta positiva, ma parziale e «poco coraggiosa».

Ma la disponibilità è quella e al ministero fanno sapere che i buchi delle cattedre saranno tappati dai precari, circa 70 mila, che verranno a rimpinguare l'esercito degli insegnanti nelle scuole di ogni ordine e grado. Inoltre è stata messa a punto una norma per poter sottoscrivere incarichi temporanei di dirigente scolastico. Una disposizione che dovrebbe tamponare soprattutto la situazione della Lombardia dove 424 scuole (più di un terzo) rischiano di restare senza preside stabile.

Restano ancora molti problemi irrisolti. Per esempio quello del quizzone per 11.542 nuovi docenti, bandito un anno fa dall'ex ministro Francesco Profumo. L'Anief ha denunciato enormi ritardi. Sembra che solo una minima parte delle commissioni abbia rispettato i tempi. Per l'80% rimane appena una settimana, ma una su tre deve ancora terminare i colloqui: in sette regioni non è stata realizzata nemmeno una lista definitiva dei vincitori. Solo il Friuli Venezia Giulia, la Valle d'Aosta e le province autonome di Bolzano e Trento hanno completato la pubblicazione dei nominativi dei vincitori della selezione. Ma c' è la puntuale smentita del Miur: entro fine agosto. assicura il ministero, il 75% delle commissioni avrà concluso il proprio lavoro. E tra l'altro questo esito non inciderà sulle chiamate dei docenti perché solo il 50% di loro saranno estratti da queste graduatorie mentre l'altra metà proviene da precedenti concorsi e dalle Gae, che sta per graduatorie dei precari.

Insomma, l'argomento è delicato e complicatissimo. Ma ai genitori sta a cuore solo il destino scolastico dei propri figli. Cominciare l'anno scolastico con un insegnante non di ruolo non è una garanzia di continuità anche se un precario annuale è sempre meglio di un fisso che si fa trasferire a metà anno per problemi familiari. Ma l'andazzo della scuola è questo. «L'emergenza è ormai la normalità e il corpo docente è attrezzato a fronteggiarlo», commenta amaramente Giorgio Rembado, presidente dell'associazione presidi italiani. C'è anche chi sceglie la lotta dura e non la collaborazione. Il sindacato Gilda ha già annunciato lo stop alle gite scolastiche, assemblee e sciopero per protestare contro la mancata restituzione dello scatto stipendiale 2012, il blocco dei contratti pubblici a tutto il 2014, la ventilata ipotesi di un contratto a spesa zero e ulteriori possibili incursioni sull'orario di lavoro.

E non mancano anche gesti estremi, come quello della precaria campana che ieri ha tentato di darsi fuoco a Piazza Montecitorio.

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