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Attilio Befera: "Redditest non è strumento repressivo"

Il direttore dell'Agenzia delle Entrate dà qualche chiarimento sul redditest. E chiarisce: "Nella prima fase di uso del nuovo redditometro saremo molto cauti"

Attilio Befera: "Redditest non è strumento repressivo"

"Nella prima fase di uso del nuovo redditometro saremo molto cauti". A parlare è il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, che intervistato da Radio 24 spiega che il nuovo strumento di accertamento fiscale non ricercherà "la piccola evasione o l'errore materiale", ma piuttosto sarà uno strumento più ampio.

Al redditometro non mancano alcune garanzie, per esempio che l'agenzia sarà obbligata "a un contraddittorio per discutere con il contribuente sullo scostamento, che può essere dato da redditi esenti, aiuti della famiglia, vincite su giochi, eredità, o altri motivi". E a un secondo incontro, se i dubbi non saranno sciolti.

Befera sottolinea: "Io e i miei colleghi lavoriamo per dare una mano al Paese". Spiega che negli ultimi anni sono state inviate "quasi 300mila lettere a chi aveva una forte discrepanza tra reddito e spese dichiarate: da questo invio abbiamo incassato spontaneamente 200 milioni di imposte in più".

E dà chiarimenti anche sul redditest (leggi: come funziona - video), non "uno strumento repressivo ma di aiuto e anonimo".

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