Politica

Benvenuti fra i garantisti

Schiaffo del presidente del Consiglio Renzi ad Angelino Alfano: gli indagati del Pd non si toccano

Il ministro degli Interni Angelino Alfano con il premier Matteo Renzi
Il ministro degli Interni Angelino Alfano con il premier Matteo Renzi

C'è aria fresca nelle parole di Maria Elena Boschi, ministra iper renziana. Aria nuova per una sinistra che stava soffocando nel tanfo di vent'anni di antiberlusconismo cieco e stupido. «Il governo - dice la Boschi - non chiederà le dimissioni di sottosegretari o ministri solo perché raggiunti da un avviso di garanzia», riferendosi al caso dei quattro esponenti di governo finiti in guai giudiziari. Finalmente qualcuno, anche nel Pd, ci prova a togliere alla magistratura le chiavi (purtroppo non tutte) della casa della politica. Benvenuta ministra, benvenuta sinistra nelle file dei garantisti. È anni che ci sgoliamo, insultati dai predecessori di Renzi e dai loro trombettieri, per sostenere che non tutto ciò che luccica nelle procure è oro colato. Che uno è innocente fino a sentenza contraria (capita pure oltre) anche se avversario politico, antipatico o filibustiere.

Lo ribadiamo anche al ministro degli Interni che avendoci preso in antipatia sostiene che noi siamo garantisti solo con Berlusconi, prova ne è che abbiamo chiesto (e ottenuto) le dimissioni del suo povero sottosegretario Gentile, neppure raggiunto da un avviso di garanzia per il noto caso del giornale di Calabria bloccato in rotativa per impedire l'uscita di una notizia scomoda. Più passa il tempo più mi convinco che ad Alfano non solo manca il quid, ma anche un po' di quoziente. Che c'entra il garantismo con il caso Gentile? Alfano non conosce la differenza tra casi giudiziari e casi umani, tra reati e porcate, tra innocenza e dignità. La vicenda che ha coinvolto l'ex sottosegretario non nasce da una sospetta inchiesta giudiziaria. Si è sentito l'urlo di un direttore censurato con l'inganno e la violenza. È storia squallida a prescindere dai codici.

Ministro Alfano, lei dovrebbe capire al volo che non si bloccano, neppure per interposta persona, le uscite dei giornali, neppure di quelli nemici, neppure se fetenti. Ma non lo capirà, tempo perso. Il vizietto di voler controllare con sotterfugi i giornali lei l'ha nel sangue. Ne so qualcosa. Pazienza. In fondo anche Renzi si sta avviando sulla strada del regime. Ieri i bimbi di una scuola di Siracusa lo hanno accolto leggendo letterine e recitando poesie su quanto lui premier sia bello e bravo. Non si vedevano cose del genere dal tempo di Mussolini in pieno regime fascista. Neanche Berlusconi ha mai osato tanto.

Valli a capire questi siciliani, compaesani di Alfano. O no?

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