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Berlusconi attacca Renzi: "Anche con questo premier è la sinistra delle tasse"

Il Cavaliere molto deluso dalle misure del governo: "È la solita ricetta progressista". E torna a criticare la sentenza Mediaset: "Mostruosa"

Berlusconi attacca Renzi: "Anche con questo premier è la sinistra delle tasse"

Tanto è deciso a giocare in prima linea che persino le vacanze di Pasqua potrebbe passarle tra incontri e riunioni per pianificare la comunicazione della campagna elettorale. Questo, almeno, stando all'agenda - ancora non definitiva – nelle mani della segreteria di Arcore che nelle ultime ore ha allertato alcuni dei big di Forza Italia. Silvio Berlusconi, insomma, non ha alcuna intenzione di fermarsi dopo che ieri è tornato a concedere un'intervista televisiva dopo 14 mesi di assenza dal piccolo schermo. E, anzi, è determinato a prepararsi al meglio in vista di quella che considera una campagna elettorale lampo, visto che la partita si giocherà tutta in quella ventina di giorni che vanno da dopo il ponte del primo maggio al 25, quando si apriranno i seggi elettorali.
Un Cavaliere che, nonostante tutto, dei processi non riesce a smettere di parlare. Anche se il vero cambio di passo nell'intervista che rilascia al Tg5 è il primo affondo nei confronti di Matteo Renzi. Che, dice il leader di Forza Italia, «anche presentando i provvedimenti con brio e con le slide», proprio «non riesce ad evadere la ricetta sempiterna della sinistra», quella del «sempre più tasse». Berlusconi, dunque, decide di aprire il fronte con il governo anche perché pare sia rimasto molto deluso dalle misure presentate venerdì dal premier. «Era il primo pacchetto strutturale del governo e alla fine il risultato è un aumento della pressione fiscale», è stato il commento di Berlusconi con chi ha avuto occasione di sentirlo al telefono. Mentre su toni e modi della conferenza stampa di Renzi il Cavaliere non ha detto alcunché anche perché non ha fatto in tempo a vederla.
Sul fronte magistratura, invece, il leader di Forza Italia non rinuncia a criticare la storia dei suoi processi, ma sempre d'intesa con i suoi legali che lo fanno muovere entro i paletti imposti dal tribunale di sorveglianza. Definisce la sentenza «mostruosa» e insiste sul fatto di essere stato «colpito da un'ingiustizia enorme», ragione per cui ha «fiducia che la Corte dei diritti europea annullerà la sentenza». Parole che scatenano la polemica di chi sostiene che gli dovrebbero essere revocati i servizi sociali perché «ha attaccato i giudici». Così non è – fanno notare diversi esponenti di Forza Italia – e lo dimostrerebbe anche la presa di posizione del presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli che venerdì ha replicato a Renzi dicendo che come i politici «possono commentare e criticare le sentenze» così i magistrati «possono commentare e criticare le leggi». Berlusconi, insomma, può sì stigmatizzare la sentenza Mediaset, mentre non può attaccare direttamente singoli magistrati o collegi giudicanti.
Al di là del clamore sui media, insomma, il fatto politicamente nuovo non è tanto il passaggio sulla «sentenza mostruosa» – che poi l'ex premier aveva detto esattamente lo stesso durante la conferenza stampa di giovedì scorso – quanto l'affondo nei confronti di Renzi, vero obiettivo – insieme al M5S – su cui concentrarsi per rimontare.
Ed è anche per questo che nonostante l'assenza dalle liste elettorali Berlusconi ribadisce di essere in prima linea. «Resto in campo e – dice – lotterò per il successo dei moderati in Europa e per un Parlamento tutto targato Forza Italia. Sulla scheda ci sarà il nostro simbolo e il mio nome e questo garantisce ai moderati che io ci sono». Per le elezioni europee ma anche per quelle nazionali che, spiega il Cavaliere, «ci saranno fra un anno, un anno e mezzo». Infine un affondo sull'Europa «a trazione tedesca» che «ha imposto una politica di rigore portando solo crisi».

Per questo, conclude, «bisogna riscrivere tutti quei trattati firmati con la pistola dello spread alla tempia».

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