Politica

Berlusconi boccia Renzi: "Se il governo non è eletto non c'è più democrazia"

Il Cav condanna il blitz del sindaco di Firenze: "Nel Paese la sinistra non è in maggioranza". E avverte i suoi: "Tenetevi pronti a tutto"

Berlusconi boccia Renzi: "Se il governo non è eletto non c'è più democrazia"

"Una democrazia e un governo del popolo si hanno quando il governo è eletto dai cittadini. Se il governo non è eletto non è più democrazia". A Milano, in collegamento telefonico con una riunione dei "seniores" di Forza Italia, Silvio Berlusconi mette una pietra sul nuovo governo: "Adesso succede la stessa cosa di quanto già accaduto con un’operazione avvenuta all’interno di un partito che non ha una grande maggioranza parlamentare".

Matteo Renzi ha giurato da nemmeno un'ora, quando il Cavaliere tira una durissima stoccata al nuovo esecutivo. Non è solo la squadra a non convincerlo fino in fondo, ma è il modo usato dal segretario piddì per detronizzare l'ex premier Enrico Letta e arrivare sullo scranno di Palazzo Chigi senza passare dalle urne. Come già Monti e Letta, anche il sindaco di Firenze non è stato nominato dagli italiani. Il blitz, ordito non senza l'appoggio del capo dello Stato Giorgio Napolitano, è il peccato originale di un escutivo che, a parte Federica Guidi allo Sviluppo economico e Andrea Orlando alla Giustizia, non convince per nulla Berlusconi. Che già guarda alle elezioni politiche. Non che siano all'orizzonte, ma il Cavaliere allerta i suoi affinché si tengano pronti a qualsiasi evenienza - anche al voto anticipato. "Il Paese è ingovernabile - ha fatto notare l'ex premier - ha un assetto istituzionale che consente non di decidere, ma di proibire". È così bloccato dal 1948. Per il leader di Forza Italia, l’unica via di uscita è "avere un solo partito che abbia la maggioranza assoluta" in modo da "esprimere un proprio governo che cambi le istituzioni". Nelle ultime settimane il Cavaliere sta infatti spronando i suoi a "scendere in campo per convincere assenteisti, elettori delusi di Grillo e quanti nel centrodestra votano per i piccoli partiti" a ridare consenso a Forza Italia per uscire dalla crisi economica e istituzionale. "La sinistra - ha ribadito - non è maggioranza nel Paese, la maggioranza è dei moderati che vanno rimotivati".

Nella telefonata da Arcore, durata circa mezz’ora, Berlusconi ha insistito più volte sulla mobilitazione dei club. Da recenti sondaggi, infatti, emerge che il 56% degli elettori di Beppe Grillo non condivide il comportamento dei parlamentari stellati. "Altro settore su cui si deve muovere il 'popolo dei club' è quello di convincere quanti nel centrodestra votano per i piccoli partiti che si preoccupano solo dei loro particolari interessi fin dalla nascita della Repubblica - ha continuato - so che molte persone votano, per esempio, per l’Udc perché trovano Casini simpatico ma il voto non si può dare per simpatie, lo si dà per governare".

Insomma, a detta di Berlusconi, c'è una prateria da conquistare.

Commenti