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Berlusconi: "Il governo deve continuare"

Il leader del Pdl firma i referendum promossi dai radicali: "Giusto che gli italiani possano votare"

Berlusconi: "Il governo deve continuare"

Detto fatto. Silvio Berlusconi ha ufficialmente sposato la causa dei Radicali per la riforma della giustizia, non limitandosi a un appoggio politico ma letteralmente, come ormai si dice di questi tempi, mettendoci la faccia. Anzi la firma. Così, il leader Pdl si è recato personalmente a sottoscrivere i quesiti preparati dai radicali "per una giustizia giusta".

Il Cavaliere ha scelto per l’occasione il tradizionale banchetto per le firme allestito dal partito di Marco Pannella a Largo di Torre Argentina, cioè a un passo dalla storica sede Radicale e altrettanto vicina a Palazzo Grazioli. E il leader del Pdl è giunto accompagnato dal leader dei Radicali con il quale ha avuto un nuovo colloquio - ieri mattina si era intrattenuto a lungo in casa Pannella - questa volta nella sua residenza.

"Firmo anche quelli su cui non sono d’accordo perché credo sia giusto che agli italiani sia dato il diritto di esprimere il loro voto, con un sì o con un no, sui problemi che gli vengono sottoposti. Non c’è niente nei referendum sulla giustizia che possa riguardare la mia posizione", ha sottolineato Berlusconi.

Dal gazebo in piazza Argentina, l'ex premier ha ribadito che il governo Letta "fa cose egregie e voglio che continui". "I giornali hanno messo come mio ultimatum il fatto che cadrebbe il governo se fosse votata la mia decadenza. Non ho mai pronunciato questa frase: in un ragionamento con i nostri ho ricordato che questo governo l’ho voluto io fortemente e sono convinto che all’Italia serva un governo che continui a governare. Non sono neanche d’accordo con le critiche al governo che in situazioni difficili ha fatto cose egregie, come per l’edilizia", ha spiegato Berlusconi.

Che poi ha aggiunto: "Spero che possa continuare a lavorare ma è assurdo che una forza democratica che è alleata al governo con un’altra forza democratica possa restare a collaborare al tavolo del governo se gli venisse sottratto il leader". Berlusconi si è poi rivolto a Pannella: "Ti immagini cosa avrebbero fatto i comunisti se avessero sottratto De Gasperi alla Democrazia Cristiana? Ti immagini cosa sarebbe successo al contrario se la Dc avesse sottratto Togliatti?. Né Togliatti, né De Gasperi erano fondatori del partito come lo sono io della nostra forza politica.

Quindi io auguro a questo governo di continuare ad essere a palazzo Chigi e spero che il buon senso prevalga nella testa di chi, preso dalla voglia di eliminare l’avversario politico che per vent’anni si è messo sulla loro strada, perché non possono lasciar prevalere questa tendenza anti democratica rispetto al bene e all’interesse del Paese".

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