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Berlusconi ha scelto Marina: "Le tiro la volata alle primarie"

I piani del leader: "Coi miei consigli asfalterà tutti". Su Alfano: "Senza quid della gratitudine". Fuorionda dopo "Matrix", legge il discorso elettorale di Hitler del 1932: "È come Grillo..."

Berlusconi ha scelto Marina: "Le tiro la volata alle primarie"

«Non me lo faccia dire... Davvero, è meglio di no...». Silvio Berlusconi si morde la lingua. E nonostante l'insistenza del conduttore («suvvia me lo dica all'orecchio», prova a tentarlo Luca Telese) davanti alle telecamere di Matrix decide di tacersi. Non si parla né di giustizia né della sentenza Mediaset, che una certa ritrosia da parte del leader di Forza Italia sarebbe comprensibile. Ma dell'eventuale discesa in campo della primogenita Marina, ipotesi che negli ultimi giorni ha preso sempre più piede anche grazie a un Cavaliere oggi più possibilista che in passato.

Cosa davvero fosse pronto a dire l'ex premier forse non lo sapremo mai, ma è legittimo pensare che il ragionamento che sceglie di censurare in pubblico sia quello fatto in privato solo qualche minuto prima di iniziare la registrazione. Nei corridoi degli studi del Palatino di Roma, infatti, è proprio il caso Marina a tenere banco. E Berlusconi non esita un attimo. Certo, è il senso delle sue parole, non può entrare in scena per grazia divina ma «deve essere legittimata dagli elettori». Ed è per questo che ha senso fare le primarie del centrodestra. Tanto «le tiro la volata io», perché insieme «andiamo come due caterpillar» e «con i miei consigli asfalterà tutti». Anzi, ci scherza su l'ex premier, «finisce che alla fine gli altri candidati neanche si presentano...». Un ragionamento che dà la misura di quanto l'ipotesi di un avvicendamento familiare sia concreta.

Per il momento, però, ad essere in campo è Berlusconi senior. Con l'obiettivo messo nero su bianco su un appunto scritto a mano che Telese mostra a favore di telecamera di arrivare al «21-22%». Un risultato che sarebbe di tutto rispetto, visto che alle politiche dello scorso anno l'allora Pdl - prima, dunque, della scissione con Ncd - è arrivato al 21,5%. Ed è proprio ad Angelino Alfano che il leader di Forza Italia riserva parole durissime: «Non ha il quid della gratitudine». Un affondo che è ancora più pesante visto che il Cavaliere cita l'ormai celebre battuta sul «quid» che gli fu attribuita da tutti i giornali durante una trasferta a Bruxelles ma che l'ex premier ha sempre negato di aver pronunciato.

Berlusconi, però, punta anche sul tema caldo dell'euro, una «moneta straniera». Poi, ce n'è soprattutto per Beppe Grillo. Ancora una volta, infatti, lo paragona ad Adolf Hitler. «Ho paura di questo individuo», dice. Poi, finita la trasmissione, fermandosi alcuni minuti con il pubblico in studio, va oltre. Apre un foglio, inizia a leggere il testuale del discorso elettorale di Hitler del 1932 e chiosa: «Uguale a un comizio di Grillo».

Decisamente più “morbido”, invece, su Matteo Renzi. Anche se chi conosce bene il premier e la sua cura maniacale per la linea è convinto che il segretario del Pd non abbia digerito la battuta sul suo peso. «Ha fatto bene ad andare ad Amici, anche se ora non ce la fa ad allacciarsi le scarpe e gli consiglio di mandare da sarto quel giubbotto di pelle (quello indossato in studio da Maria De Filippi, ndr) così da farlo allargare». Poi, il «no» al testo base del governo sulle riforme, perché «non c'è fretta» e Renzi «vuole solo la medaglietta» per le elezioni. E infine una battuta sull'eventualità che Forza Italia possa entrare a sostenere il governo, ipotesi accreditata dallo stesso Berlusconi ieri mattina in un'intervista a Radio Anch'io: «Sono stato male interpretato. Ho solo detto che di fronte ad una catastrofe economica non ci tireremo indietro da scelte condivise.

Questo non vuol dire che siamo disponibili a un governo di larghe intese».

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