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Berlusconi: "Non si può collaborare con chi commette un omicidio politico"

L'ex presidente del Consiglio: "L'idea che io rottami il Pdl è una fantasia fondata sul nulla. Al nostro patrimonio di persone dobbiamo cercare di aggiungere altri protagonisti del mondo dell’ impresa, delle professioni, della cultura, del lavoro, per rinnovare la nostra passione e il nostro entusiasmo e fare sempre di più". Sulla Legge di Stabilità: "Inaccettabile il ritorno della tassa sulla casa"

Berlusconi: "Non si può collaborare con chi commette un omicidio politico"

Poche ore dopo lo strappo di Angelino Alfano, che ai microfoni di Maria Latella ha dichiarato che il governo deve andare avanti anche in caso di decadenza, arriva la risposta di Silvio Berlusconi in una lunga intervista rilasciata all'Huffington Post. Il vicepremier non viene mai nominato dal Cavaliere che preferisce rivolgersi direttamente ai parlamentari e ai deputati del Pdl. Ma il messaggio è chiaro: impossibile stare al governo con chi "assassina politicamente" il leader dei moderati.

"Come può pretendere il Partito democratico che i nostri senatori e i nostri ministri continuino a collaborare con chi, violando le leggi, compie un omicidio politico, assassina politicamente il leader dei moderati? Gli italiani hanno capito che è a dir poco sospetta questa fretta di espellermi dalle istituzioni. Ma sarà un boomerang per la sinistra. Io resterò in campo, più forte e più convinto di prima", rilancia l'ex presidente del Consiglio. In campo contro "tutti quelli che Pensavano di avermi eliminato nel ‘94, poi nel ’96, nel 2006 e infine nel 2011, ma non avevano fatto i conti con gli italiani". Già, perché il Cavaliere, forte degli oltre nove milioni di voti raccolti alle ultime consultazioni, ricorda ai "governativi" del Pdl che "Se si contraddicono gli elettori, non si va da nessuna parte. Anche Fini e altri ebbero due settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita. Ripeto: è nel loro interesse ascoltare cosa dicono i nostri elettori, per non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita."

I ministri devono tenere in considerazione il parere degli elettori, spiega Berlusconi, sulla decadenza ma anche sulla legge di stabilità. Una manovra che al Cavaliere non piace per niente: "Sono venute fuori molte misure rinunciatarie, più la sorpresa inaccettabile del ritorno mimetizzato della tassa sulla prima casa, cosa per noi assolutamente insostenibile. Ma quello che è più grave è la non comprensione di ciò che accade nel Paese. Dalla pubblicità ai consumi di energia, dalle auto agli elettrodomestici, dell'abbigliamento fino ai consumi alimentari, tutto dimostra che c'è paura e depressione. Questa manovra va cambiata profondamente, come noi ci accingiamo a fare in Parlamento".

Poi torna a parlare del futuro del centrodestra e dell'imminente consiglio nazionale: "Il Pdl è nato per riunire 21 formazioni del centro destra. Ha svolto la sua funzione, ma molte formazioni se ne sono andate o sono addirittura sparite. Inoltre nella comunicazione non veniva mai usato il nome intero fatto di due bellissime parole: popolo e libertà. L’acronimo Pdl o, peggio, la Pdl come dicono da Roma in giù, non comunicano alcuna emozione. E in più sentiamo forte l’esigenza, dopo quello del ’94, di un nuovo appello agli uomini e alle donne che amano la libertà e che vogliono restare liberi. Forza Italia è tutto questo, ed è sempre rimasta nel nostro cuore".

Nessun progett rottamazione del Pdl, bollato dal Cav come una fantasia fondata sul nulla: "Ho sempre cercato di mettere insieme e usare al meglio tutte le risorse umane possibili, valorizzando al massimo le capacità di ciascuno. Nel nostro movimento esiste un patrimonio di persone, di parlamentari, di consiglieri regionali, provinciali e comunali, di dirigenti sul territorio, di militanti che va assolutamente salvaguardato. A questo patrimonio dobbiamo cercare di aggiungere altri protagonisti del mondo dell’impresa, delle professioni, della cultura, del lavoro, per rinnovare la nostra

538em;">passione e il nostro entusiasmo e fare sempre di più".

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