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Berlusconi: "Obiettivo ridurre l'Irap in quattro anni"

Berlusconi rilancia il piano per abbattere la pressione fiscale: "Il nostro obiettivo è ridurre l'Irap in quattro anni e creare due aliquote Irpef al 23 e al 33 per cento"

Berlusconi: "Obiettivo ridurre l'Irap in quattro anni"

Morire di tasse. "Alcuni imprenditori si sono tolti la vita per non aver potuto trovare i soldi per pagare le tasse", lo dice Silvio Berlusconi nel corso di un forum con l'Ansa. Non solo: i biltz delle Fiamme Gialle - da Cortina alle principali metropoli del Paese - non sono serviti a riportare nelle casse dello Stato i soldi dell'evasione. "Nonostante i blitz e le situazioni che hanno spaventato tutti, hanno allontanato persone dal nostro Paese e hanno messo in crisi molti, soprattutto chi produce beni di lusso e ha raccolto meno di noi nella lotta all’evasione", spiega il Berlusconi.

Nel mirino del Cavaliere ci sono le politiche economiche del governo precedente che "ha seguito l’input dell’Unione europea" e in particolar modo della Germania di Angela Merkel. L'unico modo per ridar fiato all'economia, secondo l'ex premier, è intervenire sulle tasse: "Noi pensiamo, come tutti sanno, che si possa e di debba ridurre la spesa pubblica per ridurre la pressione fiscale. Obiettivo è abbassare di un punto all’anno e di due punti la spesa pubblica. Pensiamo che sia prudente pensare che andando a lavorare in profondità si possano risparmiare 16 miliardi ogni anno". L'obiettivo è quello di arrivare a due aliquote: "Nel contratto del 2001 abbiamo realizzato 4 punti sui 5 del programma. Il nostro obiettivo è di arrivare ad un fisco che va dalle persone alle cose - spiega Berlusconi-. In questo caso avremmo potuto varare le due aliquote dell’Irpef al 23% e al 33% , non si è potuto fare per una serie di motivi tra cui la grossa crisi venuta dall’America. Nel contratto del 2008 c’erano 6 punti e li abbiamo realizzati tutti". Fino ad arrivare, spiega il leader del Pdl, "all'abolizione totale dell'Irap in quattro anni di tempo".

Poi il Cavaliere torna a parlare di spread e spiega la sua versione: "È rientrato non per merito dei governi che non c’entrano nulla sui mercati finanziari, ma grazie all’intervento di Draghi". E il debito pubblico non deve preoccuparci: "Non sono mai stato preoccupato per il debito. La nostra ricchezza ci fa presupporre che non dobbiamo preoccuparci. Il debito giapponese è più alto del nostro, ma loro, come fanno anche altri paesi, hanno la possibilità a differenza di noi di stampare moneta".

Berlusconi, proprio nel giorno dell'arresto dell'amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi, spiega il suo punto di vista sugli appalti esteri:"Tutti sanno che al di là delle gare d’appalto ci sono anche degli accordi che devono intervenire tra governi e aziende che partecipano alle gare e quindi il fatto che ci sia il rischio di un intervento della magistratura lo considero suicida per la nostra economia". Il Cavaliere non usa mezzi termini neppure sulla sentenza che ha portato alla condanna a dieci anni per l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari: "Considero che sia folle comportarsi in questo modo da parte dei giudici e cioè disattendere il segreto di Stato".

L'ex presidente del Consiglio non risparmia una bordata a Grillo e ai suoi candidati: "Abbiamo avuto la pessima sorpresa di vedere che più dell’80% delle persone candidate nelle sue liste provengono da ambienti dell’estrema sinistra, dei centri sociali e dei no tv. Tra questi la sinistra può trovare candidati di sostegno, magari con un cambio di casacca". Dopo essersi concesso un'imitazione, ormai celebre, di Pier Luigi Bersani il Cavaliere passa al ligure e racconta una barzelletta imitando la voce di Beppe Grillo: "Monti dice che c’è una luce in fondo al tunnel, sì, è un rapido che ci viene addosso".

Nell'intervista a 360 gradi Berlusconi parla anche delle storiche dimissioni del Papa: "La notizia delle dimissioni del Papa non ha influenze dirette sulla campagna elettorale, semplicemente è chiaro, come è ovvio che sia, che avremo meno attenzione da parte dei media". Poi, rispondendo alle domande dei cronisti, si esprime sul prossimo pontefice: "Se la Chiesa è pronta per avere un Papa di colore? Credo proprio di sì". Poi dispensa un consiglio a Crozza per la sua apparizione a Sanremo: "Gli consiglierei di stare lontano dal sommo Pontefice. Crozza è il più bravo, va a colpire tutti e non ho nulla in contrario sulla sua presenza".

Dura critica anche al presidente dell'Europarlamento Martin Schultz, quello che Berlusconi appellò come kapò nel 2003, presente a Torino nei giorni scorsi per appoggiare Bersani: "Non ho mai visto intromissioni di questo tipo".

All'indomani della notizia del ridimensionamento e dei tagli di Rcs, l'ex premier parla del gruppo Mondadori: "Da azionista ho le preoccupazioni di tutti, abbiamo visto la situazione del Corriere... Ma Mondadori non ha i debiti di Rcs e non deve vendere periodici come ha fatto il Corriere, ma è un momento di crisi preoccupante". Sul MIlan: "Far entrare capitali stranieri nel Milan? Mai dire mai perchè magari in futuro saremo costretti a farlo ove la situazione lo richiedesse. Ma se non ci dovesse essere questa costrizione - ha aggiunto - siamo felici" di continuare a fare del Milan una cosa "di famiglia".

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