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Berlusconi: "Oggi la sinistra è più pericolosa che nel '94"

L'ex premier alla kermesse animalista: "Il 90 per cento del Pd non ha mai rinnegato le proprie radici" Alfano si sente all'angolo e spara: "Inutile votare Fi". Toti: "Ha tradito"

Berlusconi: "Oggi la sinistra è più pericolosa che nel '94"

Sembra di stare in un film di Walt Disney. Cani di tutte le razze e fogge ascoltano compunti. Silvio Berlusconi si diverte e si rivolge anche a loro: «Prendo atto che pure lui è d'accordo», afferma guardando un eccitatissimo barboncino, collocato in prima fila fra gli ospiti illustri. È il giorno della presentazione del Dudù Act in un chiostro a due passi dal tribunale di Milano. Ma la campagna elettorale è inesorabile e allora tocca tornare ai soliti noti, allo zoo della politica italiana: gli Alfano, i Grillo, i Renzi. Berlusconi ne ha per tutti. Anzitutto per la sinistra: «Dopo vent'anni siamo nella stessa situazione, se non peggiore, che nel '94: al governo c'è il partito erede del partito comunista italiano, che ha fatto molto lifting, adesso si chiama Partito democratico, ed è il terzo governo consecutivo non eletto dai cittadini». Non basta, l'ex Cavaliere puntella ancora il concetto: «C'è sempre il pericolo del '94: la sinistra che, nel 90 per cento dei suoi componenti, non ha mai rinnegato le proprie radici ideologiche e la propria storia. Oggi si presenta con un volto giovane, Matteo Renzi, che però deve fare i conti con la Cgil e la maggioranza dei deputati» ancora prigionieri delle vecchie categorie. «La sua - sintetizza Berlusconi - non è una posizione facile».

No, il fondatore di Forza Italia non ce la fa a parlare male di Renzi, ma cerca di far capire che il premier non si porta dietro il partito, semmai rischia di accadere il contrario: le truppe che non hanno abbandonato gli antichi ideali e l'armamentario di una volta sono nemiche della modernizzazione del Paese. Come Grillo. Ancora una volta il leader del centrodestra lo bolla con parole pesantissime: «Ho finito due giorni fa di leggere i discorsi di Hitler. Se voi, da questi discorsi, togliete i riferimenti ai fatti di allora, alla fine, potete cancellare il nome di Hitler e metterci quello di Grillo. Il Movimento 5 stelle è diventato una setta, con il signor Grillo che sbraita, minaccia, urla: non tollera nessuna democrazia interna».

Ma attenzione: la partita è in pieno svolgimento. Secondo Berlusconi il 50 per cento degli elettori che hanno votato il comico genovese «sono disgustati e dispiaciuti». Insomma, ci vuole uno sforzo per intercettare i loro voti. E sarà pure vero che i 5 Stelle volano nei sondaggi e continuano a calamitare scontenti e disillusi, specie fra i giovani, ma i conti si faranno solo alla fine. Dunque, Berlusconi sprona alla lotta. Fino all'ultimo giorno. E annuncia il varo di alcune contromisure in vista della competizione: «Tutti i club Forza Silvio si stanno organizzando per fare in modo che dal 25 maggio ci siano molte sezioni presidiate dai rappresentanti di Fi. Dobbiamo evitare i brogli che ci hanno portato» in passato «a perdere milioni di voti».
In prima fila Renato Brunetta e Michela Vittoria Brambilla, con pancione e beagle fra le braccia, applaudono. Dietro il palco s'intravedono altri big: da Mariastella Gelmini e Giovanni Toti, ma su tutti svetta il medico personale del Cavaliere, Alberto Zangrillo.

Berlusconi prosegue fluviale. I quadrupedi sono sempre attenti, gli umani danno qualche segno di cedimento. Lui affronta uno dei capitoli più delicati: il rapporto col Nuovo centrodestra di Alfano. E utilizza la categoria del tradimento per inquadrarlo: «Ci sono trentadue senatori che sono stati eletti con il centrodestra dai cittadini e che hanno tradito la volontà popolare passando con il centrosinistra». Una risposta indiretta all'affondo di Angelino Alfano che da Roma, nel corso di una manifestazione, prova a scassinare la cassaforte del consenso berlusconiano: «Chi vuole le riforme e non è di sinistra vota noi. Il voto a Forza Italia è inutile. Chi vuole votare la protesta vota per Grillo che gli consente di gridare un grande vaffa a tutto e a tutti, ma chi vuole che il governo vada avanti se non è di sinistra può votare l'unica forza di destra nella maggioranza, il Nuovo centrodestra». No, Alfano e i suoi si sono messi contro gli elettori. Lo ribadisce Toti in un'intervista a Studio aperto: «Non solo hanno tradito Berlusconi, ma sono lì che fanno la stampella a Renzi. Il voto inutile è quello dato ad Angelino Alfano». Berlusconi chiude il comizio e se ne va, circondato da una selva di microfoni. L'ultima domanda riguarda Marcello Dell'Utri, appena condannato con sentenza definitiva: «Sono molto addolorato».

Poi sale in macchina.

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