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Berlusconi al Pdl: "Basta con polemiche improduttive"

Berlusconi invita ad abbassare i toni: "Adesso basta con le polemiche improduttive". E chiede che il confronto delle diverse opinioni non venga affidato ai giornali ma ai luoghi delegati. Sulla stessa linea anche Alfano: "Stop all'alluvione di agenzie per addetti ai lavori"

Berlusconi al Pdl: "Basta con polemiche improduttive"

"Adesso basta con le polemiche improduttive". Silvio Berlusconi serra le fila del Pdl e pone un punto fermo al dibattito interno al partito che va avanti, senza accennare a placarsi, dal voto di fiducia di mercoledì scorso. Lealisti e governativi si affrontano a viso aperto tra richieste di azzeramento delle cariche interne e proposte di primarie per eleggere il nuovo leader. All'indomani del faccia a faccia con il segretario Angelino Alfano a Palazzo Chigi, il Cavaliere dice basta alla sfilza di dichiarazioni a mezzo stampa. Dichiarazioni che non aiutano il futuro del centrodestra ma che rischiano unicamente di confondere la partita.

"Sulle agenzie di stampa leggo troppe dichiarazioni di troppi esponenti del Pdl", ha spiegato in serata Berlusconi, al termine di un lungo fine settimana in cui i "laelisti" e gli "alfaniani" si sono confrontati a distanza. Proprio per evitare che la situazione possa precipitare il Cavaliere ha lanciato un invito a tutti quanti affinché non proseguano "in questa direzione del tutto improduttiva". "Le diverse opinioni - ha spiegato il leader azzurro - si devono confrontare non sulle agenzie di stampa e sui giornali ma attraverso una serena dialettica all’interno dei luoghi delegati del nostro movimento". La nota del Cavaliere è stata subito condivisa da Alfano che ci ha tenuto a far sapere di essere perfettamente in linea con Berlusconi e ha chiesto a tutti gli esponenti del Pdl di dare un taglio definitivo alla "alluvione di agenzie per addetti ai lavori". Proprio per evitare questa deriva, anche secondo il segretario, bisogna "cambiare luoghi e toni della dialettica del nostro movimento". La linea del Cavaliere trova "totalmente" d'accordo anche Raffaele Fitto. "Utilizziamo, guidati da lui, i luoghi delegati alla dialettica del nostro movimento", è l'invito lanciato dal deputato pugliese che in questi giorni si sta facendo portavoce delle istanze dei "lealisti".

Se infatti da una parte la tregua tra le due anime del movimento sembra tenere, vero è che i nervi restano tesi. Lo dimostra, appunto, il continuo susseguirsi delle agenzie stampa. Ad aprire le danze in mattinata è stato il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi che è tornato a invocare le primarie. "Il segretario Alfano scade nel luglio 2014 e noi come governo ci siamo dati un orizzonte fino a marzo 2015 - ha spiegato - nella prospettiva delle future elezioni le primarie possono essere modo per sceglier un leader e una classe dirigente nuova". Sull'altro fronte, invece, Maria Stella Gelmini è tornata a ribadire sul Tempo la necessità di azzerare le cariche per poi rilanciare il partito attorno al leadership unitaria del Cavaliere. "Oggi il tema delle primarie rischia di apparire fuori tempo - ha spiegato l'ex ministro - chi è al governo governi, il partito nel frattempo costruisca con Berlusconi il futuro del centrodestra".

Sulla stessa linea anche la deputata Mara Carfagna che, pur accogliendo l'ipotesi delle primarie, non mette in discussione la leadership: "Dalle dichiarazioni di Lupi appare in controluce ciò che noi lealisti non auspichiamo affatto, cioè considerare la leadership di Berlusconi come superata e priva di forza propulsiva per il futuro del nostro movimento e del centrodestra".

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