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Berlusconi: in piazza contro le toghe politicizzate

Berlusconi fissa la data: il 23 marzo. "Una parte della magistratura utilizza la giustizia per eliminare gli avversari politici". De Gregorio: "Non mi hanno costretto a confessare"

Berlusconi: in piazza contro le toghe politicizzate

In piazza il 23 marzo. Per protestare contro "una parte della magistratura che utilizza la giustizia per combattere ed eliminare gli avversari politici che non si riescono ad eliminare con il sistema democratico delle elezioni".

Silvio Berlusconi, in tribunale a Milano per il processo sui diritti tv di Mediaset, conferma quello che aveva già annunciato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, a seguito delle indagini avviate dalla procura di Napoli nei coonfronti del Cavaliere.

Insomma, l'intenzione è quella di fare una grande manifestazione sulla giustizia. L’ex premier non ha detto dove, ma la sede potrebbe essere Piazza San Giovanni a Roma. Berlusconi si è scagliato ancora una volta contro quella "parte della magistratura che è una patologia del nostro sistema, un cancro della nostra democrazia". Il leader del Pdl ha poi parlato proprio della vicenda dell’accusa di corruzione per del denaro che avrebbe versato al senatore Sergio De Gregorio perché lasciasse lo schieramento di centrosinistra per quello di centrodestra.

"De Gregorio ha evidentemente barattato la sua libertà personale con dichiarazioni gradite dai pm, contravvenendo con ciò che aveva dichiarato diverse volte in Parlamento, in pubbliche dichiarazioni e addirittura in atti giudiziari", ha affermato il Cavaliere aggiungendo che "con il signor De Gregorio Forza Italia aveva stipulato un accordo versando in maniera chiara e solare un milione di euro al suo partito Italiani nel mondo perché quel partito curasse la politica del centrodestra negli Stati stranieri, aprendo sedi e portando avanti attività di rappresentanza e di promozione che Forza Italia non è mai stata in grado di fare". Berlusconi ha inoltre aggiunto che i magistrati hanno detto a De Gregorio: "O dici delle cose su Berlusconi o ti mettiamo in galera".

Diverso il parere di De Gregorio, secondo cui "la mia scelta di sottopormi ad interrogatorio è stata il frutto di una mia libera determinazione". Intanto emergono altri dettagli sull'inchiesta che riguarda la presunta corruzione del senatore De Gregorio. Sarebbe stata la Cassazione a stabilire la competenza alla procura di Napoli e non a Roma.

Si tratterebbe inoltre di un'indagine "diversa e non sovrapponibile" rispetto a quella a suo tempo svolta dalla magistratura di Roma sul passaggio senatore dell'Idv al Pdl.

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