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Berlusconi resta tiepido: mai fatto niente con lei

L'ex deputata Souad Sbai ha avvisato il Cavaliere: "Dice di essere innocente a prescindere dall'età"

Berlusconi resta tiepido: mai fatto niente con lei

Roma - Quando l'ex parlamentare italo marocchina del Pdl, Souad Sbai si connette come tutte le mattine al sito del giornale Al Akhbar, non crede ai suoi occhi. Forse è la febbre alta: 38 o giù di lì. Legge meglio: c'è un'intervista al ministro della Funzione pubblica di Rabat, Mohamed Mobdii, che in un passaggio del suo lungo colloquio di fatto smonta l'intera inchiesta della Procura di Milano. Souad Sbai conosce bene il ministro marocchino e giura: «È persona corretta e competente. E quando dice che è in possesso del documento originale dell'atto di nascita di Karima El Mahroug gli credo». Da quel documento si evince che Ruby, nel febbraio del 2010, data dei fatti contestati dai magistrati milanesi, era maggiorenne. «Cadrebbe l'intero impianto dell'accusa», ragiona la Sbai. «Ho subito pensato di avvertire il Presidente e l'ho chiamato. Contento? Continuava a ripetermi che lui, in ogni caso, non ha mai fatto nulla di sconveniente con la ragazza. Ripeteva: “Le assicuro, le giuro che, a prescindere dall'età della ragazza, io non ci ho mai fatto niente. Niente di niente. L'abbiamo detto in tutti i modi ai magistrati, sia io sia lei. Ma con certi pm... Come si fa?”. E io: “Ma presidente, io le credo, lo so. Non occorre che si giustifichi con me”». Poi i due parlano di politica, un paio di battute sul fatto che tutto il mondo è paese: «Visto pure in Francia? Proprio loro che facevano gli scandalizzati giudicando le nostre questioni...». In ogni caso l'ex parlamentare giura che vuole andare fino in fondo: «Il documento cambia molte cose». Ma come mai proprio adesso parla il ministro? Sbai si limita a tradurre l'intervista dall'arabo all'italiano. «La giornalista chiede al ministro se, in virtù del fatto che Mohamed Mobdii è presidente della circoscrizione di Al Fakih Bensalih, zona in cui è nata la famiglia di Ruby, la vicenda abbia in qualche modo nuociuto all'immagine del paese. Da qui la sua risposta: “No. E comunque sono in possesso del documento che dimostra che la ragazza, all'epoca dei fatti, era maggiorenne. Lo tengo in una cassaforte”».
Souad Sbai consulta molti siti di informazione: la notizia sta facendo il giro del mondo arabo. Ne passa in rassegna almeno dieci, da hipresse.com a inesarabia.com passando per maghress.com. Tutti titolano in prima pagina: «Il ministro Mombdii scagiona Berlusconi: “Sono io che ho firmato l'atto di nascita di Ruby”». Sui siti italiani silenzio assordante. «E te pareva...», scuote la testa. Poi detta una nota alle agenzie di stampa nazionali: «Rivolgo un appello dunque alla Procura della Repubblica - dice - perché intervenga per accertare la verità recuperando la documentazione originale e ascolti il ministro Mobdii. È una notizia che non va nascosta sotto il tappeto perché gli italiani vogliono conoscere la verità».

Gli italiani sì. Ma la Procura?

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