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Botte ai poliziotti per stare in Italia

Un gruppo di africani attacca l'ufficio immigrati: 20 feriti. Il questore: "Azione premeditata"

Botte ai poliziotti per stare in Italia

Napoli - Una trentina di immigrati del Mali ha assaltato ieri mattina l'Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli e mandato all'ospedale venti poliziotti. Nei giorni scorsi avevano incassato il «no» della Commissione territoriale, che non li aveva giudicati dei rifugiati politici. Alle 10,30 è esplosa la rivolta degli irregolari che pretendevano il rilascio di un permesso di soggiorno, pur non avendone i titoli. Il raid è stato inaspettato e feroce.

È la prima volta che la violenza degli extracomunitari clandestini arriva a tanto. Assalti a una sede della polizia erano avvenuti in passato solo ad opera degli ultras del Napoli, che avevano preso di mira il commissariato che ha sede proprio a pochi metri dallo stadio San Paolo.

Gli uffici Immigrazione sono dislocati a pochi chilometri della Questura ma, proprio per il tipo di attività che svolgono, strettamente burocratica, non dispongono della protezione di cui invece godono la stessa Questura o i commissariati. Gli extracomunitari sono entrati in azione sfondando le porte d'ingresso e hanno subito aggredito i poliziotti, tra l'altro impegnati a risolvere i problemi di altri pacifici immigrati, circa 150, presenti negli uffici.

È stato il terrore, mezz'ora di terrore: pugni, calci contro gli agenti, tra cui alcuni anziani ma anche contro un'auto della polizia. Gli agenti hanno resistito all'attacco e difeso anche le donne presenti in quel momento nei locali di via Galileo Ferraris, tra cui anche alcune incinte. Scampate all'aggressione la dirigente dell'Immigrazione Bianca Lassandro e la sua vice, Clelia Gravina. «Ho visto questa ondata piombarci addosso all'improvviso. Non sono gravi le ferite riportate dai poliziotti ma quelle morali si, perché la polizia è stata sempre accogliente al massimo e disponibile con gli extracomunitari».

«Questo gesto risulta proprio inatteso», ha detto il vicequestore Lassandro, rievocando i minuti drammatici dell'attacco.

Ma, la violenza degli stranieri, non si è placata, nonostante i tentativi di riportare l'ordine. Dopo un'ora di tregua è ripresa quando a bordo delle auto della polizia sono stati portati via cinque fermati, accusati di interruzione di pubblico servizio, violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento della cosa pubblica.
Nell'attesa che uscissero, i loro compagni avevano fatto incetta di sanpietrini, pronti per attaccare. La polizia ha evitato di far crescere la tensione contenendo un eventuale nuovo tentativo di aggressione. Amareggiato il Questore, Luigi Merolla: «È gravissimo quello che è accaduto. Chi ha aggredito la polizia adesso difficilmente potrà avere il permesso per poter restare in Italia. Il loro è stato un gesto premeditato, perché da giorni sapevano che la Commissione Territoriale aveva loro rifiutato lo status di rifugiati politici. Adesso abbiamo il timore che le violenze di oggi possano non essere un gesto isolato ma un segnale».

I cinque immigrati arrestati saranno processati in giornata con il rito direttissimo.

Gli immigrati del Mali sono un piccolo esercito di uomini e donne, circa 1200 arrivati in Italia nell'ambito dell'emergenza Nordafrica. Ospitati in alberghi - «mentre tanti napoletani vivono nelle baracche», dice una donna che vive in via Galileo Ferraris - resteranno a Napoli fino al 31 dicembre a nostre spese. I trenta assaltatori nei giorni scorsi avevano ricevuto il «no» allo status di rifugiati, ma sono oltre un migliaio quelli che hanno già presentato ricorso: la valutazione finale sarà espressa dalla stessa Commissione Territoriale entro il 31 dicembre.

Una cosa è certa: almeno in trenta ritorneranno in patria.

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