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Bpm, l'accusa dei pm: "Finanziamenti in cambio di mazzette ai dirigenti"

I pm: finanziamenti "arditi" concessi da Bpm a società che non avevano i requisiti tecnici per riceverli e, in cambio, mazzette ai dirigenti infedeli della banca

Finanziamenti "arditi" concessi da Bpm a società che non avevano i requisiti tecnici per riceverli e, in cambio, mazzette ai dirigenti infedeli della banca che si prodigavano per elargirli. È questo lo schema al centro del nuovo capitolo dell’inchiesta che aveva portato nei mesi scorsi agli arresti, tra gli altri, di Massimo Ponzellini e del suo ex braccio destro Vincenzo Cannalire.

Tra le operazioni riportate nel decreto di perquisizione firmato dai pm milanesi ce n’è una che vede protagonista Rosario Scuteri, anch’egli indagato, titolare del Gruppo Scuteri e di Ippo 2009 srl.

Nel 2009 e nel 2010 vengono concessi finanziamenti per circa 20 milioni e 8 milioni in due tranche "attraverso l’omissione e la segnalazione - si legge nel capo d’imputazione - al procedimento di fatti e notizie in ordine all’ordine al soggetto richiedente il finanziamento". In cambio, Ponzellini, Cannalire e Amoruso avrebbero "denaro o la promessa di denaro".

Inoltre, dalle indagini sarebbe emersa una fattura da 300 mila euro pagata da Bpm allo studio legale di Onofrio Amoruso Battista (a cui è stata notificata una ordinanza di arresti domiciliari) in seguito all’ok apposto dall’allora presidente Massimo Ponzellini.

Si tratta - secondo quanto si legge nel decreto di perquisizione - di un pagamento "senz’altro indebito" e con "carattere appropriativo" dal momento che si tratta di una prestazione definita "insussistente".

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