Cronache

Da Briatore alla Caritas, corsa alla solidarietà

Il cuore dell'Italia: soldi, indirizzi e un tetto per gli sfollati. Tanti messaggi su Twitter: "Veniamo ad aiutare". Come a Firenze nel '66, ma ora c'è il web

Allagamenti a causa del violento nubifragio nei pressi di Nuoro
Allagamenti a causa del violento nubifragio nei pressi di Nuoro

Il luogo comune vuole che nei momenti di estrema difficoltà gli italiani diano il meglio di sé. Banale, forse, eppure è quello che è successo ieri, nelle ore di angoscia per l'alluvione in Sardegna. La solidarietà è venuta fuori. Aggiungendo così gli aiuti dei singoli ai 20 milioni stanziati dal governo e ai 5 della giunta regionale. La Caritas ha stanziato 100mila euro, i tanti isolani emigrati hanno avviato una raccolta fondi. Coldiretti ha attivato un'unità di crisi aprendo gli agriturismi a chi ha bisogno e fornendo trattori di supporto per il ripristino della viabilità sulle strade bloccate da frane. La Cei ha messo a disposizione un milione di euro dai fondi dell'8 per mille «come prima risposta», e anche la compagnia area Meridiana ha creato un fondo aiuti. I volontari della Croce Rossa sul campo sono 100, ci sono anche quelli dell'Unitalsi per aiutare malati e disabili. Non è tanto diverso da quel tam tam che spinse tanti, nel '66, a correre a Firenze per salvare il salvabile nella città inondata dall'Arno. Le fotografie in bianco e nero degli «Angeli del fango» sono storia.
Da lì le mobilitazioni spontanee si sono susseguite, puntuali, a ogni tragedia: il terremoto dell'Aquila, l'alluvione in Veneto del novembre 2010 e quella, esattamente un anno dopo - sempre a novembre, il mese delle piogge, il mese maledetto - in Liguria, il terremoto in Emilia. Ieri molti imprenditori del turismo hanno accolto gli sfollati nelle loro strutture ricettive. Tra loro anche Flavio Briatore, che ha aperto le porte di 14 alloggi del Billionaire ad Arzachena. E ora che le immagini sono diventate a colori, e digitali, il passaparola dei soccorsi corre soprattutto in rete. Non a caso in molti hanno invitato chi ha un collegamento protetto a togliere la password del wi-fi, perché il nubifragio ha messo fuori uso parecchi ripetitori. E le notizie più preziose per gestire l'emergenza sono on line. Su twitter l'hashtag ufficiale #allertameteoSAR è diventato un riferimento per tutti, insieme a un più caloroso #forzaSardegna. Chiavi di ricerca utili per segnalare le previsioni meteo, le strade chiuse, i punti di raccolta di alimenti e coperte, i luoghi dove si presta assistenza per disabili. «Regaliamo viaggi a chi ha parenti in Sardegna», scrive un'agenzia; «metto a disposizione i camion della mia ditta», twitta un altro. Fioccano, oltre al 115, altri numeri di telefono per offrire aiuti e censire gli sfollati, ma c'è anche chi avvisa: «Ad Olbia volantini invitano a lasciare le case. È una bufala: potrebbe trattarsi di sciacalli».
Si mobilitano molti famosi, la scrittrice sarda Michela Murgia, la cantante Giorgia. Molti cittadini si auto-organizzano creando pagine ed eventi appositi su Facebook: «Offro sei posti letto a Santa Teresa di Gallura», scrive una signora aggiungendo il proprio numero di cellulare, «posso ospitare due persone ad Alghero», aggiunge un altro. In rete arriva anche la mappa interattiva dell'emergenza (sardsos.crowdmap.com). C'è un'assenza, sui social network, che in molti notano e stigmatizzano: quella della Protezione civile, attiva in rete dal sito ufficiale ma sprovvista di account Twitter.

La pagina Facebook c'è - ne esistono, in realtà, due - ma non viene utilizzata per le comunicazioni in tempo reale relative a situazioni di crisi.
twitter: @giulianadevivo

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