Cronache

Caos Stamina, cure illegali in altri centri

In altre strutture sanitarie in Italia verrebbero praticate infusioni secondo il Metodo Stamina senza alcuna autorizzazione

Caos Stamina, cure illegali in altri centri

Roma - Stamina potrebbe non essere un caso isolato. In altre strutture sanitarie in Italia verrebbero praticate infusioni secondo il Metodo Stamina senza alcuna autorizzazione.
L'indagine aperta dalla commissione Sanità del Senato sul caso Stamina ha definitivamente scoperchiato il vaso di Pandora. Ieri dalle audizioni del comandante dei Nas, il generale Cosimo Piccinno, e del direttore generale dell'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), sono emersi particolari gravissimi che portano ad una domanda ancora senza risposta: come è possibile che il preparato miracoloso di Davide Vannoni sia arrivato ad essere somministrato in un ospedale pubblico nella palese violazione di tutte le regole. E forse ci sono altri casi analoghi.

«Mi corre l'obbligo di segnalare che sono in corso accertamenti amministrativi che potrebbero evolvere in atti di Polizia giudiziaria su altri casi di infusioni di cellule staminali effettuate al di fuori delle regole con rischi per la salute pubblica - avverte Piccinno - Potremmo presto avere un caso Stamina, 2,3 e 4». Non solo. Il generale ha anche denunciato che all'epoca in cui fu votato il decreto Balduzzi, che autorizzò le infusioni di Staminali come cure compassionevoli presso gli Spedali Civili di Brescia, alcuni parlamentari ricevettero minacce. «In sede di approvazione del decreto Balduzzi - racconta il generale dei Nas - sono circolati messaggi di propaganda e minacce verso coloro che avrebbero potuto votare contro gli emendamenti finalizzati alla prosecuzione dei trattamenti con metodo Stamina».

Un quadro preoccupante reso ancor più fosco dalle dichiarazioni di Pani, che nei giorni scorsi è stato più volte chiamato in causa anche dalla trasmissione Le Iene che lo accusava di aver dato il primo via libera alle infusioni. Circostanza smentita da Pani che invece firmò nel maggio del 2012 l'ordinanza che bloccava i trattamenti a Brescia perché ritenuti pericolosi per la salute. Pani ha ribadito la preoccupazione dei Nas. «Sospettiamo che la deregolamentazione sulle cellule staminali - ha denunciato Pani - possa aver prodotto situazioni analoghe a quella di Stamina». Il direttore generale dell'Aifa ha poi illustrato le conclusioni alle quali si è giunti dopo l'analisi delle cartelle cliniche dei pazienti trattati a Brescia con Stamina. «Si tratta di un “cieco totale” nessuno sa che cosa viene infuso - ha detto Pani - È una cosa che avveniva 150 anni fa. È una regressione della medicina che fa inorridire e pensare che accada in Italia deve essere motivo di riflessione».
E mentre l'associazione «Luca Coscioni», da sempre in prima fila contro Stamina, chiede che si «ponga subito fine a questo scandalo», Vannoni e Marino Andolina continuano a difendere il loro metodo.

Intanto le famiglie dei bimbi trattati a Brescia si sono riunite nel Movimento per le Cure compassionevoli e hanno diffidato i medici degli Spedali civili a continuare i trattamenti visto che già 9 camici bianchi si rifiutano di praticare la cura Stamina per motivi di coscienza.

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