Politica

La capriola del «Pizza» adesso rivuole il dg

Il comandante, il direttore generale e il sindaco. Ma soprattutto due problemi in più per il primo cittadino di Parma alla sua seconda estate in regia. Federico Pizzarotti (nella foto) ama le acrobazie sul filo, tale sembra il suo atteggiamento nei confronti di Patrizia Verrusio, comandante della polizia municipale colta su fatto con tanto di foto mentre ogni mattina utilizza un'auto civetta per andare dalla stazione alla centrale. Tu chiamalo, se vuoi peculato. La magistratura ha posto sotto indagine il comandante col vizietto dello chaffeur pronto. Ma il sindaco che fa? Minimizza e intanto non sospende il servizio. Ma c'è di più: nell'ultima seduta ripropone l'introduzione del direttore generale che Pizzarotti avrebbe voluto fin dalla sua elezione, ma che gli costò proprio la prima storica reprimenda di Grillo per il «caso Tavolazzi», il politico ferrarese ostracizzato dal M5S dopo l'espulsione che invece il sindaco avrebbe voluto in municipio. L'imbarazzo fu grande e l'affaire fu insabbiato dicendo che il regolamento del Comune non prevedeva più la figura del dg e che il buco di bilancio non ne consentiva la reintroduzione. Passa un anno e Pizzarotti, anche dopo l'uscita di scena del fidato assessore al bilancio, cerca aiuto. A settembre il vaglio dei curricula.

In attesa o nella speranza che il grillo parlante questa volta approvi.

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