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Cara Merkel, datti alla briscola

La Cancelliera si rompe il bacino sciando. Germania bloccata per 3 settimane

Cara Merkel, datti alla briscola

Non c'è più religione. Anche Angela Merkel si è data allo sport, il più pericoloso per le ossa, lo sci, e ha pagato pegno. Si è fratturata il bacino su una pista di fondo in Engadina (Svizzera orientale) scivolando sulla neve ghiacciata. Una brutta caduta, direi rovinosa, le cui conseguenze costringeranno la cancelliera a rimanere immobile per un paio di settimane. Annullati o rinviati tutti gli impegni istituzionali.
Non è un bel momento per i tedeschi che amano le discipline invernali. Michael Schumacher versa in condizioni assai critiche e non si sa ancora se riuscirà a cavarsela. Quel che gli è successo è noto: è andato a sbattere con il capo contro una roccia e, nonostante il casco, il cranio ha subìto danni gravi, tant'è che il sette volte campione del mondo di Formula uno è in coma e le speranze che si salvi sono appese, come si dice, a un filo. Ovviamente gli auguriamo di guarire.
Sorte ben diversa è toccata, per fortuna sua, alla signora di ferro che, in realtà, è di gomma. Nel senso che, cascando, è atterrata non con la testa, ma col sedere, cioè la parte più tenera e voluminosa del suo corpo, un vero e proprio ammortizzatore naturale, definito volgarmente ma efficacemente culone, che le ha consentito di ridurre al minimo i guai al bacino (una semplice infrazione) e alla schiena. Ecco dimostrato che non vale la pena di sottoporsi a diete rigorose per combattere la ciccia, alla quale in certi casi si deve una funzione protettiva molto importante.
D'altronde è noto che nella vita un gran posteriore aiuta almeno quanto l'intelligenza. Al di là di queste considerazioni scatologiche, di cui chiedo venia al lettore, certi incidenti sono la prova che ho ragione quando, come ho fatto di recente su queste colonne, affermo che lo sport in generale, e in particolare se praticato a livello dilettantistico, fa male: è una minaccia per la salute e l'integrità fisica. Parlano le statistiche. I clienti più assidui dei reparti traumatologici degli ospedali sono i ciclisti e gli sciatori, senza i quali gli ortopedici sarebbero dei fannulloni o, meglio, dovrebbero limitare la loro attività alla cura delle vittime delle sciagure stradali, che non sono poche, ma neppure bastevoli a garantire il tempo pieno agli specialisti del ramo osseo.
Comunque, comprendo quei lavoratori obbligati a stare alla scrivania otto ore al giorno o quelli addetti alle catene di montaggio: timbrato il cartellino e riconquistata la libertà, è quasi fatale che sentano la necessità di sfogare lo stress correndo di qua e di là senza sapere dove andare, ma solo per dare ossigeno ai polmoni e ai muscoli. La frustrazione generata da alcuni mestieri in qualche modo va compensata e ciascuno vi rimedia come può.
Viceversa coloro i quali occupano posti di responsabilità e operano a livelli alti, assicurandosi gratificazioni, onori e perfino redditi soddisfacenti non hanno bisogno di trasformarsi, ogni tanto, in atleti improvvisati e destinati, nella più rosea delle ipotesi, a rimetterci una vertebra o ad avere una crisi cardiaca. Stiano calmi, si accontentino di una partita a scacchi o a scala quaranta. Tanto non saliranno mai sul podio. Non avranno mai una medaglia: al massimo un referto medico benigno.
La Merkel, per esempio, pare forgiata apposta per stare in poltrona, essendo lei stessa, di nome e di fatto, una Frau: si segga e si quieti. Visto che ci stiamo occupando di tognini, segnaliamo un altro fenomeno interessante che contrasta con la mitologia germanica: i tedeschi che non mollano mai, sgobbano, amano la patria sopra ogni cosa e ogni altro sentimento. Roba da non credere: il vice della signora Merkel e leader della Spd, Sigmar Gabriel, pretende una giornata di completo riposo alla settimana, il mercoledì. Perché? «Desidero stare con la mia bambina», ha dichiarato. Il bello è che, secondo i sondaggi, il 91 per cento dei suoi connazionali è d'accordo con lui. Oltre a non esserci più religione, non ci sono più neanche i tedeschi di una volta. Noi saremo mammoni, loro sono mammole. Pareggio. Uno a uno.

Palla al centro.

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