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"Caro studente, vota Udc". Se la campagna elettorale parte dall'università di Catania

Il Movimento studentesco catanese denuncia: dall'università spedite migliaia di mail che sponsorizzavano Maria Elena Grassi, candidata Udc alle elezioni regionali. A spedirle il figlio

"Caro studente, vota Udc". Se la campagna elettorale parte dall'università di Catania

Cosa non si fa per un voto in più. In Sicilia è finito il tempo dei volantini distribuiti per le strade da persone sconosciute che col sorrisino adulatorio cercavano di convincerti che il volto stampato sul foglietto di carta rappresentasse la persona che avrebbe cambiato la poltica.

Adesso, nell'era di internet e della globalizzazione informatica, la caccia al voto ricorre ad altri mezzi: lo spam. Indiscriminato, a pioggia, a volte lesivo della privacy. Uno strumento che, stando a quanto denunciato dal Movimento studentesco di Catania, l'università etnea ha utilizzato a manbassa. Il tutto per "sponsorizzare" la professoressa Maria Elena Grassi, candidata alle prossime elezioni regionali nelle file dell'Udc.

Insomma, in base a quanto denunciato dal Msc, dalle 19 circa di lunedì 17 settembre, "dall'account di posta daniele-dm@live.it (Daniele Di Maria) sono partite una valanga di mail a tutti gli studenti dell'ateneo che avevano lasciato il loro indirizzo di posta in fase di iscrizione all'università (circa 50000 iscritti) con un breve testo elettorale e un'immagine della professoressa e annessi simboli elettorali".

Il mittente, Daniele Di Maria, che sarebbe il figlio della candidata, sulla bacheca Facebook della stessa ha ribattuto indirettamente al Movimento studentesco così: "Come al solito, anche questa volta il movimento studentesco è impegnato nel trasformare in rissa l’attuale democratica competizione elettorale regionale. L’ultima assurda pretesa è quella di precludere agli altri l’utilizzo del web, al quale qualunque studente è libero di accedere. Pertanto, chi non intende ricevere le nostre e-mail può richiedere la cancellazione".

Sicuramente chi non vorrà ricevere le mail dell'ateneo potrà richiederne la cancellazione. Resta il fatto che prima di farlo, moltissimi studenti hanno visto il messaggio "pubblicitario". Un messaggio che, con tanto di foto e di partito politico rappresentato, recitava così: "Lamentarsi non basta, per promuovere il cambiamento occorre scegliere rappresentanti che dell’onesta del lavoro e dell’impegno sociale ne abbiano fatto uno stile di vita. Maria Elena Grassi è una donna professionalmente impegnata nel sistema scolastico regionale, che da anni svolge la funzione di dirigente scolastico con passione. Tanti sono i giovani che come noi apprezzandola per le sue capacità di donna e di professionista, l’hanno fortemente voluta per la prima volta candidata alle elezioni regionali del 28 ottobre 2012. Unisciti a noi e diventa anche tu protagonista di un cambiamento sano".

La protesta degli studenti verte anche sulla questione della privacy e sui dati degli studenti che sarebbero dovuti rimanere segreti. E poi ci sono presunti legami che fanno insospettire. Per esempio, quello del Magnifico Rettore dell'ateneo catanese, Antonio Recca, in passato coordinatore a livello regionale dell'Udc. O ancora quello del marito di Maria Elena Grassi che, secondo quanto riportato dal Msc, "lavora negli uffici del Rettorato". Si tratta di Antonio Di Maria, dipendente dell'Università di Catania e stretto collaboratore del Rettore, nonché padre di Daniele, uno dei mittenti del messaggio elettorale.

Se a ciò si aggiunge il fatto che le mail venivano spedite dal server dell'ateneo, ecco che il cerchio si chiude ( a meno che l'ateneo non sia stato vittima di un attacco hacker).

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