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Via di casa chi picchia la moglie

Varate le norme sul femminicidio: arresto obbligatorio per gli stalker. Più severità contro ultrà e cyber bulli

Roma - Appena tredici articoli per segnare una forte discontinuità con il passato e per regalare alle donne un futuro più sereno. Il vicepremier Angelino Alfano presenta così il nuovo pacchetto di misure varato dal Consiglio dei ministri. Contro l'onda lunga della violenza sulle donne, insomma, il governo corre ai ripari. L'Italia non ha per fortuna i record negativi registrati in Francia e Germania (vedi grafico, ndr) ma la prevaricazione fisica sulle donne è ormai protocollabile come piaga sociale.

Tra le novità di maggior peso l'aumento delle pene e delle aggravanti in casi particolari di violenza (come a esempio nel caso in cui un minore assiste alla violenza o se la donna è incinta). Tra le altre misure, il decreto prevede che la denuncia diventi irrevocabile una volta presentata. Inoltre le vittime di violenza d'ora in poi saranno costantemente informate circa l'andamento del processo a carico dell'aggressore. E poi ancora: assunzioni in via protetta di testimonianze; arresto obbligatorio in flagranza per maltrattamenti contro familiari e stalking; patrocinio gratuito per le vittime, a prescindere dal reddito; permesso di soggiorno per motivi umanitari agli stranieri che subiscono violenze in Italia; pene più severe anche per il cosiddetto «cyber bullismo» e per le incursioni nei cantieri pubblici in stile No-Tav.

Una novità di rilievo è poi rappresentata dalla facoltà, data alle forze di polizia, su mandato della magistratura, di buttare fuori da casa con urgenza il coniuge molesto che compie violenze. Un secondo gruppo di interventi riguarda più nel dettaglio il cosiddetto delitto di stalking: viene ampliato il raggio d'azione delle situazioni aggravanti che vengono estese anche ai fatti commessi dal coniuge pure in costanza del vincolo matrimoniale, nonché a quelli perpetrati da chiunque con strumenti informatici o telematici; viene prevista - analogamente a quanto già accade per i delitti di violenza sessuale e come già accennato all'inizio - l'irrevocabilità della querela per il delitto di atti persecutori, che viene, inoltre, incluso tra quelli ad arresto obbligatorio.

La seconda linea direttrice del decreto legislativo approvato ieri si occupa poi di misure urgenti volte a innalzare genericamente il nostro livello di sicurezza.
Per esempio il decreto sblocca risorse finanziarie per il pagamento degli straordinari degli agenti di pubblica sicurezza e dei carabinieri. Con queste norme vengono poi recuperate risorse finanziarie per lo svolgimento dei servizi di polizia stradale. Si è provveduto poi a varare una norma che consente di utilizzare ancora per tre anni lo strumento dell'arresto differito di violenti in occasione di manifestazioni sportive. Una norma che, fino ad ora, non solo ha diminuito gli eventi in cui vi sono state vittime di tali fenomeni (-29,3%) ma ha visto anche un significativo incremento del numero degli autori di episodi di violenza denunciati ( +44%) e arrestati (+30%). Il provvedimento è stato accolto con favore e apprezzamento da gran parte delle forze politiche. «Mi auguro - commenta Renata Polverini, Pdl - che queste norme diventino presto materia di un testo di legge». La violenza su donne e minori, spiega l'ex presidente della Regione Lazio è divenuta una vera emergenza sociale. «Ora occorre affrontare anche il nodo economico della lotta al femminicidio - le fa eco Daniela Sbrollini, deputata del Pd -. Bisogna finanziare i centri antiviolenza e la case rifugio, che oggi esistono in un numero molto ridotto».

Critiche al provvedimento giungono, invece, dall'Unione delle camere penali.

I rappresentanti degli avvocati bocciano le misure come «demagogiche e atte a imbarbarire il sistema».

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