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Caso Ablyazov, il Viminale: "Iniziata riorganizzazione" Poi: "Nota partita per errore"

L'Ansa pubblica una nota del Viminale che annuncia un cambio al vertice, ma poco dopo la nota viene "annullata". Il Viminale spiega la dinamica dell'accaduto

Il capo della Polizia Prefetto Alessandro Pansa
Il capo della Polizia Prefetto Alessandro Pansa

Un altro giallo si aggiunge a un affaire già di per sé piuttosto complicato. A fare pasticci, questa volta, è toccato al Viminale che, dopo una mezz'oretta buona, manda una nota all'Ansa invitando gli abbonati a "non tener conto e di annullare" il comunicato sulla riorganizzazione del Dipartimento di pubblica sicurezza in quanto "erroneamente partito". Resta il fatto che il comunicato stampa che è arrivato alla redazione dell'Ansa poco prima delle due meno un quarto di oggi pomeriggio era pronto per essere spedito. Dunque, cosa c'è di vero in quel comunicato stampa?

Nel comunicato pubblicato dall'Ansa intorno alle 13:48, il Viminale metteva nero su bianco le linee principali della riorganizzazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza decisa dal capo della Polizia Alessandro Pansa dopo l’esplosione del caso Shalabayeva. Si va dalla ridefinizione delle deleghe ai vice capi e si arriva all'auditing interno, passando per il sistema di informazioni "centralizzato". Sempre secondo la nota (poi censurata), l'obiettivo della riorganizzazione è "rendere più efficace, preciso e rapido il sistema informativo sia interno al Dipartimento sia con le diverse strutture della Polizia sparse sul territorio". In quest’ottica sarebbe stata, dunque, decisa la revisione di alcuni uffici del Dipartimento armonizzando l’attività delle diverse articolazioni. Il primo intervento riguarderebbe (il condizionale è d'obbligo dopo smentita) la creazione di una sorta di ufficio presso il Centro situazioni (la struttura nevralgica incardinata nella segreteria del Dipartimento, cioè l’ufficio di staff del capo della Polizia) che dovrebbe essere destinato a ricevere con immediatezza tutte le notizie relative all’ordine e alla sicurezza pubblica e ad eventi delittuosi provenienti da tutta Italia. In un'eventuale riorganizzazione spetterebbe al Centro situazioni garantire lo scambio di informazioni tra tutti gli uffici di polizia del paese. "Per fare in modo il sistema finzioni anche a livello locale - si legge ancora - tutte le informazioni provenienti dal territorio devono essere canalizzate verso il questore della provincia interessata, che provvederà immediatamente a inoltrarle al Dipartimento".

Nel piano, poi, potrebbe rientrare anche una revisione del sistema ispettivo. Stando alla nota pubblicata dall'Ansa, Pansa avrebbe infatti deciso di istituire un internal auditing che consenta il monitoraggio sistematico di tutta l’attività operativa per "evidenziare e correggere eventuali errori da un lato" e per "individuare nuove procedure dall’altro". Per definire al meglio le norme di comportamento degli operatori di polizia e standardizzare l’attività di tutti gli uffici, i vertici del Viminale avrebbero pensato di creare una vera e propria task force cui spetterebbe il compito di redigere un regolamento. Un ulteriore intervento potrebbe riguardare la Direzione anticrimine centrale. "Oltre ad avere il coordinamento di tutte le attività di contrasto alla criminalità - si legge nella nota - sarà il punto di riferimento per le divisioni anticrimine delle questure, alle quali spetta il compito di adottare le misure di prevenzione e contrasto". Pansa avrebbe, infine, deciso una ridefinizione delle deleghe attribuite ai vice capi della Polizia, per rendere efficaci i provvedimenti decisi e garantire l’armonizzazione di tutta l’azione amministrativa del Dipartimento e la verifica sistematica dell’attuazione delle direttive volute dal vertice. Ma tutta questa riorganizzazione è stata "annullata".

Alla fine però il Viminale ha spiegato la dinamica dell'accaduto, precisando che si è trattato di "un errore tecnico", riguardante due comunicati in partenza
"su argomenti diversi". Il primo comunicato era titolato "Operazione straordinaria grazie al lavoro della Squadra Stato" (l’operazione antimafia condotta a Roma), il secondo riguardava la riorganizzazione del Dipartimento di pubblica sicurezza.

"Due comunicati stampa differenti che, per un errore tecnico, si sono sovrapposti", sostengono dal ministero, portando a sostegno di questa tesi il fatto che "al comunicato sulla riorganizzazione del Dipartimento fa seguito la nota contenente i nominativi relativi alle funzioni indicate".

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