Caso Ligresti, la Camera boccia la sfiducia al ministro Cancellieri
La Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal M5S. Renzi: "Letta sbaglia a dire sulla Cancellieri ci metto la faccia"
La Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal M5S. Renzi: "Letta sbaglia a dire sulla Cancellieri ci metto la faccia"


È stata respinta con 405 voti contrari la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle, che chiedeva ad Anna Maria Cancellieri di lasciare il suo posto al ministero della Giustizia, dopo il caso Ligresti. Con solo 154 voti a favore e tre astenuti, l'aula ha bocciato la proposta, ponendo fine a una discussione che andava avanti da questa mattina alle 10.30, quando i parlamentari avevano rilasciato le loro dichiarazioni, a cui aveva fatto seguito la difesa del ministro Cancellieri e il voto nel primo pomeriggio.
"Nessun inconsueto zelo"
Da parte mia "non c'è stato nessun incosueto zelo", ha detto la Cancellieri, "nè un'anomala tempestività, ma un'ordinaria attività di prevenzione". Ricordando le segnalazioni fatte "quasi quotidianamente sui detenuti", il ministro ha rifiutato "con fermezza" l'idea di una "giustizia di classe" e spiegato di essersi comportato in osservanza ai "doveri di ministro" e alla "coscienza". La Cancellieri ha ricordato anche che non c'è stata "nessuna omissione" davanti al pm di Torino e al Parlamento, contrariamente ad accuse che le sono state rivolte e negato di avere "delegittimato l'operato della magistratura".
Caos sul voto tra i democratici
Il voto alla Camera arriva a un giorno di distanza dall'assemblea in cui il premier Enrico Letta ha chiesto al Partito Democratico di presentarsi compatto in aula, mettendo a tacere le voci di dissenso interne al partito. Paolo Gentiloni, insieme a Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Michela Marzano, ha sollecitato durante l'assemblea il premier perché spinga la Cancellieri a lasciare autonomamente. Duro scambio di battute tra i due candidati alla segreteria.
Le dichiarazioni in aula
Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Giustizia, ha sostenuto che "la mozione Cancellieri è un attacco politico al governo". Interrotto più volte dopo avere accusato Grillo di voler tornare alle elezioni con l'attuale sistema elettorale, ha confermato l'unità del partito sulla questione.
Nicola Molteni, deputato della Lega Nord, ha dichiarato: "Voteremo a favore della mozione di sfiducia, coerenti con quello che abbiamo detto in passato". Daniela Farina (Sel), ha ricordato con parole positive il decreto Cancellieri, dicendo però che il ministro non ha più "la piena fiducia della maggioranza".
Parere opposto ha espresso Rocco Buttiglione (Udc), che ha rinnovato la sua fiducia. Renata Polverini (Forza Italia), ha condannato il "clima di giacobinismo che coinvolge parte della sinistra" e aggiunto: "Crediamo nella buona fede del ministro".
Molto critico l'intervento del Movimento 5 Stelle. Giulia Sarti ha ricordato la situazione delle carceri italiane e accusato: "Emerge che nel nostro Paese esistono cittadini di serie A e cittadini di serie Z".
Se la prende con il Pd, invece, Renato Brunetta, secondo cui si tratta di una "fiducia di Pirro", di "un voto fasullo e insincero, una finzione ridicola che trasforma il Parlamento in una sala giochi, in una guerra tra renziani, civatiani, lettiani, etc". Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, rivolgendosi a Letta, ha aggiunto: "I deputati Pd celebrano una danza macabra attorno al suo governo", aggiungendo che i Democratici sono d'accordo "su una sola cosa", ovvero "la sfiducia a Cancellieri. E quindi all’implicita sfiducia" al governo Letta.
Protesta degli antagonisti
Il voto ha suscitato la protesta dei No Tav e degli antagonisti, con tensioni davanti alla sede nazionale del Pd a Roma. Tafferugli e lancio di diversi petardi sono avvenuti tra polizia e i manifestanti che hanno tentato di entrare nella sede, protestando contro il voto a favore della fiducia per il ministro Cancellieri. Circa 80 attivisti dei movimenti antagonisti hanno cercato di forzare un cordone delle forze dell’ordine in piazza Sant'Andrea delle Fratte, le quali hanno reagito con una carica di alleggerimento per disperderli. La situazione è poi tornata alla calma.
Renzi: per me Letta ha sbagliato
Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, a La Gabbia, su La7, è tornato sul caso del ministro della Giustizia: "Letta ha spiegato in modo netto che la sfiducia alla Cancellieri era una sfiducia nei suoi confronti. Si è assunto una bella responsabilità, io non lo avrei fatto. Lo rispetto ma per me è un errore". E racconta che il premier lo ha chiamato ieri: "Il presidente del consiglio mi ha chiamato. Mi ha detto: 'So che non sei ancora segretario del Pd però, siccome che hai un ruolo, ti voglio dire il motivo per cui vado ai gruppi parlamentari'. Si è assunto tutta la responsabilità".
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