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Caso Moro, ex sottufficiale Gdf indagato per calunnia

Giovanni Ladu avrebbe accusato ingiustamente i vertici dello Stato di non aver voluto liberare Aldo Moro pur conoscendo il luogo dove era tenuto prigioniero

Caso Moro, ex sottufficiale Gdf indagato per calunnia

L’ex brigadiere della Gdf Giovanni Ladu è inbdagato dalla procura di Roma per calunnia: avrebbe accusato i vertici istituzionali dell’epoca, pur sapendoli innocenti, di non aver voluto liberare Aldo Moro nonostante i servizi segreti conoscessero da tempo l’esistenza del covo Br di via Montalcini. I carabinieri del Ros, su ordine del pm Luca Palamara, hanno disposto una perquisizione nell’abitazione di Ladu che, spacciandosi per "Oscar Puddu", avrebbe fornito elementi e notizie poi utilizzate dall’ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato per scrivere un libro.

I nomi citati: da Cossiga ad Andreotti

Sono diversi i nomi citati dall’ex militare della Gdf: da Cossiga ad Andreotti, passando per Maletti e Musumeci. Agli atti dell’inchiesta del Ros è finito un fitto scambio di mail con Imposimato, che ha travasato parte delle informazioni nel suo libro "I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia". È stato poi lo stesso Imposimato a consegnare agli inquirenti le 84 mail ricevute da Puddu. Dall'esame della pen-drive contenente lo scambio di mail, il pm Palamara è risalito all’identità di Giovanni Ladu che nei prossimi giorni sarà interrogato perché chiarisca il senso delle sue accuse. Ladu aveva raccontato di aver fatto parte nel ’78 di un contingente speciale impiegato in via Montalcini in servizi di controllo e di vigilanza dello stabile.

In quella occasione avrebbe saputo che esponenti dei servizi segreti stavano intercettando le conversazioni che Moro aveva con i suoi carcerieri.

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