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Caso Ruby, oggi la sentenza: ecco cosa può succedere

È il giorno decisivo del processo a Berlusconi per il processo Ruby. Impossibile fare previsioni sull'esito della vicenda: tutti gli scenari sono possibili

Caso Ruby, oggi la sentenza: ecco cosa può succedere

In un'aula stracolma di giornalisti e fotografi è iniziato alle 9,30 il giorno decisivo del processo a Silvio Berlusconi per il caso Ruby. È il giorno in cui i giudici si sono ritirati in camera di consiglio e sarà anche il giorno della sentenza che tirerà le fila di un processo durato oltre due anni. La sentenza è stata annunciata per le 17. Dopo oltre sette ore di camera di consiglio si saprà se per il tribunale di Milano il Cavaliere è colpevole o innocente delle due accuse che gli vengono mosse, e che secondo le richieste della Procura dovrebbero portare alla sua condanna a sei anni di carcere ed alla interdizione perpetua dai pubblici uffici. La pena più alta è quella chiesta per la telefonata alla questura di Milano, il 27 maggio 2010, che portò al rilascio di Kharima el Mahroug, meglio nota come Ruby. A questa va aggiunta, secondo le richieste dei pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano, la pena per avere utilizzato a pagamento i servigi sessuali di Ruby, all'epoca in cui la ragazza, ancora minorenne, frequentava la serate di Arcore. Totale, sei anni.

Berlusconi non verrà in aula, e non ci sarà Ilda Boccassini, partita per le ferie. Una decisione inconsueta: è la prima volta nella sua carriera che la dottoressa non assiste in diretta alla sentenza di un suo processo. Al suo posto, nell'aula al primo piano del palazzo di giustizia milanese, affianco a Sangermano ci sarà però il procuratore capo, Edmondo Bruti Liberati, che fin dall'inizio, nell'ottobre di tre anni fa, ha seguito e scandito con i suoi comunicati l'avanzata dell'inchiesta contro il Cavaliere.

In udienza, prima che i giudici si ritirassero, ha fatto la sua comparsa una lettera che il tribunale ha reso noto di avere ricevuto nei giorni scorsi a firma di un cittadino di Montagnana, in provincia di Padova, che proponeva rivelazioni suo caso Ruby. In particolare, secondo quanto si è appreso, il mittente sostiene di avere conosciuto Ruby nel marzo del 2010. La ragazza gli avrebbe confidato che il giorno in cui aveva conosciuto Berlusconi, nel febbraio di quell'anno, gli aveva cambiato la vita. Ma aveva aggiunto che "i giudici" le avevano promesso che se avesse aiutato ad incastrare il Cavaliere le avrebbero risolto tutti i suoi problemi in Italia. La lettera è stata consegnata anche alla procura. La attendibilità è resa dubbia dal fatto che a marzo del 2010 gli interrogatori di Ruby non erano nemmeno iniziati. rappresentare la difesa, gli avvocati storici di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, che depositeranno una ultima, breve memoria scritta. Poi il giudice Giulia Turri e le sue colleghe si ritireranno per decidere.

Impossibile fare previsioni sull'esito della vicenda. Tutti gli scenari sono possibili: da quello di una condanna piena, cui secondo alcuni giornali Berlusconi sarebbe ormai rassegnato; ad una assoluzione piena, magari con la formula della insufficienza di prove; ma anche è possibile che i giudici spezzino in due il processo, ritenendo provata una sola delle accuse, e riducendo sensibilmente la pena da infliggere all'imputato.

Ancora poche ore, ed avremo la risposta.

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