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Il Cav mantiene le promesse: pronta la casa di Lampedusa

Macché mossa populista, la villa a Cala Francese acquistata dal leader Pdl è stata ristruttura dall'architetto Gamondi. Ecco tutti i segreti del restyling

Il Cav mantiene le promesse: pronta la casa di Lampedusa

Il conto alla rovescia è finito. E a Lampedusa il passaparola ormai è sempre più insistente, così come la curiosità per il «varo» della nuova residenza di Silvio Berlusconi, un acquisto figlio di una promessa che tanto fece discutere (e malignare) sulle reali intenzioni del Cavaliere. Qualcuno gridò al bluff, a una operazione di marketing politico, a un patto violato con gli isolani, al tradimento della parola data. Voci sempre smentite dal diretto interessato e dall'avvocato Niccolò Ghedini. E ora spazzate via dai fatti.
I lavori ormai sono ufficialmente conclusi. Una settimana fa è stato effettuato il collaudo degli impianti energetici da parte della ditta Alpiq. E ora Villa Due Palme - dopo la «ristrutturazione-ricostruzione» curata dall'architetto Gianni Gamondi che da anni tramuta disegni e richieste di Berlusconi in progetti concreti - è pronta per l'utilizzo. Il restyling è stato estremamente accurato, così come l'incremento delle zone di verde, con un prato all'inglese che la fa somigliare - raccontano - alle meraviglie di Villa Certosa e di cui lo stesso ex premier va molto orgoglioso, osservandone gli sviluppi tramite documentazione fotografica. Certo stiamo parlando di una residenza non faraonica rispetto agli standard berlusconiani ma comunque di gran lusso.

La metratura è di 190 metri quadri coperti commerciali, di circa 140 mq di terrazze più 1.500 metri quadri di giardino. La Villa si trova a Cala Francese, non lontano dall'aeroporto che serve la maggiore delle isole Pelagie. Dal giardino con le bouganville - ora arricchito con palme, oleandri e piante rare coerenti con i parametri climatici locali - un accesso privato porta direttamente sulla spiaggia bianca affacciata sul mare caraibico. La casa bianca e blu - comprata per un milione e mezzo di euro - aveva, al momento dell'acquisto, una cucina, un salotto col camino, due stanze da letto, un bagno e un gazebo nel giardino, più una stanza da letto grande, un terrazzo e un bagno al piano di sopra. È nata per ospitare otto persone, ma col restyling, a quanto pare, ne potrà ospitare di più.

Il sindaco di Lampedusa, l'ambientalista Giusi Nicolini, parlando con agrigentooggi.it assicura che il restyling della villa è autorizzato da regolare concessione edilizia. Di questa residenza lo stesso Berlusconi ne fece un simbolo: «Sono diventato lampedusano anch'io - disse l'ex premier alla fine del suo discorso nell'isola il 30 marzo 2011 in piena emergenza immigrazione - Mi sono collegato a internet, ho cercato una villa e l'ho comprata (la compravendita avvenne il 28 giugno 2011). Domani i giornali - aggiunse il Cavaliere - scriveranno che c'è un altro conflitto d'interessi e tutto quello che faccio a Lampedusa lo faccio per alzare il valore della mia proprietà». Poi scherzò ancora: «Se i lampedusani saranno insoddisfatti potranno riversare su questa casa il loro scontento. La potranno imbrattare, sono autorizzati».

I lavori di ristrutturazione della residenza - che prende il nome dalle due palme che svettano in giardino - sono stati effettuati da una ditta bergamasca, la Costruzioni edili Bergamelli di Nembro. La villa, costruita da un aristocratico siciliano, Berlusconi la acquistò dietro consiglio di Angelino Alfano come segnale di attenzione verso un'isola danneggiata nella sua immagine turistica dal dramma degli sbarchi. Immobile stile anni '70, composta da dieci vani con affaccio su una spiaggia pubblica, tetti in cannucciato, considerata uno dei gioielli di Lampedusa, dopo un periodo di splendore con il trascorrere del tempo ha conosciuto una stagione di decadenza. La salsedine del mare, infatti, dopo aver eroso il cancello in legno, aveva iniziato a intaccare i muri perimetrali. Da qui la decisione di Berlusconi di dare il via ai lavori di ristrutturazione per regalare nuova linfa alla villa e al giardino che la circonda.

Una curiosità: i materiali utilizzati dall'azienda di Nembro sono soltanto ed esclusivamente lampedusani.

Una scelta compiuta con un obiettivo preciso: mantenere l'identità storica della magione e ancorarla al territorio circostante.

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