Politica

Il Cav smaschera il bluff di Monti: "Disastroso, non ha curato la crisi"

Il leader Pdl risponde colpo su colpo alle domande di Santoro poi attacca professori e Pd: "Si erano montati la testa. La sinistra? Non ci siamo ancora liberati da comunisti disumani"

Silvio Berlusconi mentre pulisce la sedia dove era stato seduto Marco Travaglio
Silvio Berlusconi mentre pulisce la sedia dove era stato seduto Marco Travaglio

Roma - «L'età incombe. Non sento, c'è un rimbombo... Sono diventato anche sordo,», dice Berlusconi lamentando, ma giustificando con la sua fatica di sentire bene, il pessimo audio in studio. Ma poi il Cavaliere dimostra ancora una volta tutta la sua verve. Il primo attacco è di Giulia Innocenzi che gli imputa di aver negato la crisi nel 2009. «Chieda scusa», suggerisce la Innocenzi. «Confermo quello che ho detto nel 2009 - ribatte il Cavaliere - allora non c'era un accenno forte di crisi. Allora si pensava che potesse riprendere la crescita. E le aziende facevano utili. I conti delle mie aziende erano in attivo e i carichi fiscali erano molto elevati. Io non vivo dietro ad una scrivania dell'università...». Poi però qualcosa è cambiato: «Nel 2010, 2011 la pubblicità è calata, è andata in crisi la tv, s'è ridotto il consumo degli italiani e si è entrati in una spirale recessiva». Berlusconi spiega: «È stata una crisi internazionale curata molto male dal governo dei professori perché si è scatenata una tempesta perfetta, come il fenomeno dell'acqua alta a Venezia». E dice: «Bisogna che tutti insieme i fenomeni si concentrino. Questi sono la luna, il vento forte di scirocco, la pressione atmosferica e viene l'acqua alta». Santoro interviene: «Se ci metti Monti poi è il diluvio universale...». E Berlusconi sorride: «Santoro ha anticipato con una battuta il mio finale».
Poi si entra nel vivo delle misure del governo Monti. L'Imu, per esempio. Luisella Costamagna ricorda che Berlusconi ha votato l'imposta sugli immobili. E il Cavaliere spiega: «Sì, ma non avremmo voluto tassare la prima casa. Ci riunimmo una notte. Abbiamo fatto di tutto per farla cambiare. Abbiamo pure pensato di far cadere Monti. Ma Monti è invece andato avanti per la sua strada. I professori dopo un po' sono diventati sordi ai nostri interventi perché, diciamocelo chiaro, si erano montati tutti la testa e hanno portato il paese nella situazione in cui siamo». E ancora: «Monti era una testa dura da convincere. Non siamo riusciti a convincerlo».
«Discorso da politicante», punzecchia Santoro. E Berlusconi: «Il fatto è che in Italia un premier non ha alcun potere ed è per questo che nel prossimo governo ho detto di voler fare il ministro dell'Economia o dello Sviluppo economico». E ancora: «Gli elettori devono convincersi di votare per i grandi partiti, altrimenti il paese resta ingovernabile e avremo anni di lacrime e sangue».
A proposito di ministro dell'Economia, Santoro manda in onda un Maroni scettico sull'ipotesi Berlusconi ministro: «È molto chiaro - spiega il Cavaliere - ha dovuto comportarsi così. Avendo indicato Tremonti e sapendo che non può diventare il premier, è chiaro che vuole metterlo ancora come ministro dell'economia».
Poi c'è spazio per un siparietto. «Lei è il leader della trasmissione, è lei che guadagna i dindi, io sono ospite», scherza Berlusconi rivolgendosi a Santoro. E il conduttore: «Ci mancherebbe che venisse a guadagnare pure a La7...». E il Cavaliere: «Guardi che devo alla mia ex moglie, ragiono in lire, 200 milioni al giorno». Quindi Berlusconi lamenta la difficoltà di governare il Paese e l'iter assurdo della formazione delle leggi, citando anche la Consulta e gli ex presidenti della Repubblica. Tra cui Scalfaro: «Era il peggiore».
Quindi si torna su Monti: «A poco, a poco, Monti ha preso un'altra strada subendo, e molto, le pressioni della sinistra, del Pd, della Cgil, della Fiom e della Camusso», dice Berlusconi. Poi parte il tema di Travaglio, con il Cavaliere a prendere appunti. Berlusconi alza la voce per attaccare la sinistra: «Ha l'invidia, ha l'ideologia comunista la più disumana della storia e non ce ne siamo ancora liberati», dice. Quindi parla una signora che attacca l'euro. «Ha ragione - dice Berlusconi - La Bce deve diventare una banca vera e garantire il debito pubblico degli Stati membri. Altrimenti saremo costretti a uscire dall'euro. Sarebbe una cosa disastrosa. Io sono europeista. Ma voglio più Europa, non meno». Ma poi tocca a Berlusconi leggere, a Travaglio, una letterina in stile Travaglio. E il Cavaliere sciorina tutte le condanne e i procedimenti subiti dal giornalista.

E Santoro perde la testa.

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