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Cgil in piazza: "Il lavoro prima di tutto"

La Cgil in piazza a Roma: "La priorità è il lavoro". La Camusso boccia Monti. E Bersani critica il dl stabilità: "Cose da correggere"

Cgil in piazza: "Il lavoro prima di tutto"

"Il Paese deve ricominciare a permettere ai figli degli operai di andare all’università, questo non deve essere un lusso". Dal palco di piazza San Giovanni per la manifestazione a difesa del lavoro, Susanna Camusso lancia un durissimo attacco al governo Monti e alla politica economica improntata sull'austerity spiegando che "passando di spending review in spending review non si mettono a posto i conti dello Stato ma si fanno licenziamenti di massa". Gli occhi del segretario generale della Cgil sono puntati alla prossima manifestazione che è stata fissata per il 14 novembre: "Non ci rassegniamo, questo Paese va cambiato".

Sul palco allestito a piazza San Giovanni per la manifestazione "Il lavoro prima di tutto", la Camusso ha seguito il ritmo della musica di Enzo Avitabile, e ha ballato sulle note di Bella ciao. Indossando il cappellino rosso della Cgil messo alla rovescio (ovvero alla Cipputi), la Camusso ha sottolineato che "visto il disastro in cui versa il paese non c’era bisogno di mettere professori al governo". Nel corso del suo intervento alla manifestazione del sindacato, la numero uno della Cgil ha spiegato che "la colpa di un paese ridotto così non può essere data al lavoro". La Cgil propone, infatti, di usare le risorse stanziate per la produttivita per defiscalizzare l’assunzione a tempo indeterminato. Secondo la Camusso, infatti, "la politica di rigore, austerità e tagli, ha fallito". Non solo: all’austerity spettano le "colpe" dello stato in cui versa il paese. "Se il governo con la legge di stabilità e altri provvedimenti intende condizionare il paese per il futuro noi glielo impediremo". Infine, il segretario della Cgil ha spiegato che alla legge di stabilità per essere migliorata occorrono "modifiche molto profonde" perché qualche correzione non servirebbe "a ridurre le iniquità".

"C'è una manifestazione della Cgil? Non ho visto nessuno, non me ne sono accorto...". Una battuta, quella del leader della Cisl Raffaele Bonanni, che ha fatto arrabbiare il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini appena arrivato in piazza San Giovanni a Roma. "E chi è Bonanni, chi si è accorto che c’è lui in questo paese?", ha risposto Landini. Al di là delle frecciate personali, oggi il sindacato della Camusso scende in piazza. Lo slogan è il lavoro, una grande emergenza nazionale. "C'è troppo rigore per i lavoratori e troppe cortesie per i corrotti", ha detto Susanna Camusso. A favore della manifestazione il leader del Pd, Pier Luigi Bersani che dal forum della Coldiretti da Cernobbio ha dichiarato: "La Cgil ha buone ragioni di essere in piazza". In piazza con la Camusso c'è Antonio Di Pietro, secondo il quale "è in atto un assalto frontale al mondo del lavoro portato avanti prima dai governi Berlusconi-Lega e poi dall’attuale esecutivo tecnico". Lo stesso Bersani ha poi parlato della legge di stabilità avvertendo che ci sono "alcune cose da correggere" come "detrazioni, Iva, Irpef e intervento sulla scuola".

Anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera: ha condiviso le ragioni della protesta: "È giusto scendere in piazza. Siamo seriamente in un momento di grande difficoltà. Questo è l'anno peggiore, manifestazioni anche come queste non sorprendono e devono essere considerate con grande attenzione". Sulla stessa linea il ministro del Lavoro, Elsa Fornero: "Rispetto tutte le opinioni: i lavoratori e i sindacati sanno che se vogliono parlare con me non mi sono mai tirata indietro. Il lavoro è la mia prima preoccupazione". L'obiettivo della manifestazione è di riunificare le centinaia di vertenze ancora senza soluzione e aprire un dialogo con i lavoratori. Intanto, il premier Mario Monti vedrà il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini lunedì, alle 13.30, mentre martedì, alle 20.30, riceverà Silvio Berlusconi, il segretario del Pdl Angelino Alfano e Gianni Letta.

Nessun cenno ai temi dei colloqui, ma non è escluso che serviranno per fare il punto della situazione sui principali provvedimenti del governo all’esame del Parlamento per rilanciare la crescita, a cominciare proprio dalla legge sulla stabilità.

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