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CHI REMA CONTRO Udc e Api contrari a cambiare la Costituzione E i finiani si astengono

RomaL'anomalia italiana, ovvero l'esistenza del più grande partito comunista d'Occidente, culla di un giustizialismo arrivato fino ai giorni nostri. Ma anche altre anomalie, dalle collusioni pubblico-privato di Tangentopoli al terrorismo di destra e di sinistra. In un libro che ripercorre oltre settant'anni di storia italiana, il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, traccia quella che definisce La linea rossa, titolo del saggio edito da Mondadori, condizionante sulle formazioni politiche più recenti, ossia il Pds, i Ds e in parte il Pd. Un libro che sviscera le contraddizioni di Togliatti, l'«originalità» di Gramsci e la sua «eterodossia» rispetto al comunismo stalinista, e poi gli errori dei «ragazzi di Berlinguer», tra cui D'Alema, Veltroni e Occhetto, che hanno puntato a «utilizzare Mani Pulite e quindi l'annientamento di Craxi come strumento di conquista del potere».
Ma la presentazione a Roma, accanto al vicecapogruppo al Senato Gaetano Quagliariello, è stata l'occasione per un apparente passo in avanti di Massimo D'Alema, ospite per parlare dell'anomalia sinistra. «In questo Paese - ha detto l'ex presidente del consiglio - sembra che ci sia sempre la guerra fredda». Sarebbe ora di «porre fine a un'inutile baruffa», cercando di «lavorare su quegli elementi che possono rendere questo paese una democrazia europea». La cosa positiva è stata che «ci siamo alternati», centrodestra e centrosinistra, dice D'Alema: «Non è stata soppressa nessuna libertà, non è successo nulla di catastrofico». Una tesi che spazza via il luogo comune del berlusconismo come soppressione di libertà: «Al massimo - ha aggiunto il lìder Maximo - è stato cambiato il nome di una via». Il confronto politico italiano deve essere «ricondotto verso una normalità», senza «i fantasmi del passato».
Peccato che poco prima del convegno, parlando di semipresidenzialismo e di riforme, il presidente del Copasir abbia risposto gelidamente alla domanda su un accordo possibile in materia di legge elettorale: «Non lo so, perché gli interlocutori sono non affidabili». Il voto Pdl-Lega in Senato è stato «soltanto un atto propagandistico». L'obbiettivo del Pdl è quello di «far fallire le riforme istituzionali». La platea si è poi sollevata, quando D'Alema ha spiegato che non è «mai esistito un complotto del partito comunista insieme ai magistrati». Ma poi il dialogo è proseguito pacificamente. Si chiede Cicchitto come mai durante Tangentopoli alcuni partiti «siano stati salvati» e altri «siano stati distrutti». E D'Alema riconosce che «certamente Berlinguer identificò in Craxi il suo avversario principale, a mio parere sbagliando». Nel libro, Cicchitto sottolinea come l'uso politico della giustizia, il «giustizialismo teorico e pratico», sono stati «in un certo senso lo sbocco finale, presentato in una versione aggiornata e mistificata, dell'ideologia comunista». Un confronto comunque a viso scoperto, ieri nella Chiesa di Santa Marta a Roma, con Quagliariello che rimprovera un certo «razzismo» di una certa sinistra: «Quando si pensa che si è antropologicamente diversi inevitabilmente si arriva a conclusioni di tipo razzista.

Quando sento che noi del centrodestra siamo antropologicamente diversi, mi viene l'orticaria».

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